E' durato ben poco l'asfalto realizzato in zona La Vesca, in prossimità dell'Hotel Montecarlo. Fin da subito sono stati rilevati dei problemi legati alla sua instabilità, ma ad oggi la situazione sembra molto peggiorata, al punto che la stessa Anas ha fatto installare in prossimità della curva, un cartello che impone una velocità di marcia non superiore ai 30 chilometri orari.
La strada è di competenza dell'Anas, la responsabilità comunale si conclude in prossimità del cartello posto alla fine del rettilineo de La Brezza, in Corso Mazzini, e risulta quindi molto difficile per l'Amministrazione poter intervenire sulla situazione, se non insistendo su un tempestivo intervento da parte dell'Anas.
Ad oggi è in atto un tavolo di confronto tra il Comune di Sanremo, l'Anas e l'Ente Regionale incaricato di effettuare uno studio geologico che permetta di intervenire alla fonte del problema e non semplicemente con soluzioni di tipo temporaneo che, ovviamente, non accennano a risolvere la situazione in modo permanente.
“Si tratta di un terreno geologicamente instabile – ha commentato l'Assessore alla Viabilità e Lavori Pubblici Leandro Faraldi – e l'intervento fatto dall'Anas non è ovviamente servito a risolvere il problema alla fonte, dal momento che questa non è stata ancora accertata. Durante gli ultimi lavori di rifacimento dell'asfalto, non è stato nemmeno fatto completamente il manto stradale perché la stessa Anas ne ha riscontrato l'inutilità. Quello in corso è un tavolo fra tre enti, ma avrà tempi biblici e - soprattutto la realizzazione dello studio - costi di centinaia di migliaia di euro che in questo momento il comune non può sostenere, se non affidandosi ad un ente esterno.”
Solo nel momento in cui si arriverà a capire l'origine del problema, si potranno trovare delle soluzioni efficaci: “Si potrebbe pensare alla realizzazione di una scogliera che contenga quella che l'Anas ha definito 'una frana in corso', ma questo sarebbe inutile se il problema fosse legato al deflusso delle acque e al loro contenimento. In questo caso tale soluzione non darebbe alcun risultato. Il sopralluogo che abbiamo effettuato con l'Anas circa un mese e mezzo fa ha evidenziato una pericolosità, arginata con il posizionamento dei cartelli che impongono una moderazione della velocità, ma questo, nonostante le nostre richieste, non ha comportato un ulteriore intervento nelle zone in cui il manto stradale risulta pericoloso, anche per ragioni di tipo economico, costi che l'Anas non ha potuto sostenere.”
Stando così le cose, si dovrà aspettare l'esito dello studio geologico della zona per capire che tipo di intervento effettuare e risolvere così il problema all'origine, ma questo, come confermato dall'Assessore Faraldi, non avrà purtroppo tempi brevi.