Importante riconoscimento per Luigi Covi, l’ispettore superiore del Corpo Forestale dello Stato che nel novembre 2013 rimase gravemente ferito durante un incendio sulle alture di Ventimiglia per salvare un gruppo di persone ed un mezzo di servizio. Il suo gesto di eroismo ed altruismo gli è valso la prestigiosa benemerenza degli Scudi di San Martino, che gli è stata recentemente consegnata in una cerimonia ufficiale svolta a Firenze nella Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
“E' stato un momento molto particolare della mia vita che ricorderò sempre – ha detto Luigi Covi ripercorrendo l'incidente di fine 2013 – durante l'incendio boschivo mi trovavo a presidiare un bosco ed una casa, prima ho cercato di salvare chi era con me, poi ho pensato all'autobotte ma non sono riuscito a salvarla e sono stato circondato dal fuoco rimanendo ustionato alle braccia, alle mani e al volto. Sono stato ricoverato al centro grandi ustionati di Genova dove ho subito anche dei trapianti. Per fortuna ho avuto la prontezza di ripararmi la testa con il giubbino ignifugo, altrimenti ora non sarei probabilmente qui a parlarne".
"Da questa esperienza - ha concluso Luigi Covi - ho imparato che non bisogna mai arrendersi nella vita, quando uno ha vissuto un fatto come questo vede tante cose che prima non notava. In un mondo in cui ci sono molte problematiche bisogna prendere sempre gli spunti positivi”.
La cerimonia si è svolta alla presenza di importanti autorità civili, militari e religiose. Questa la motivazione ufficiale: “L’Ispettore superiore Covi, in seguito al verificarsi di un incendio, giungeva nei dintorni dell’Autostrada dei Fiori in località Ville di Ventimiglia congiuntamente alla pattuglia del Corpo Forestale dello Stato di Sanremo. Conoscendo bene la località e conscio del pericolo per le abitazioni, reputava opportuno recarsi personalmente nella zona interessata dall’incendio, utilizzando uno dei mezzi in grado di percorrere la ristretta sede stradale, riuscendo così a raggiungere un’azienda agricola dove erano presenti numerose persone. Ha coordinato le attività di soccorso dando disposizioni per la sicurezza dei presenti, sia civili che operatori. Il suo intervento è stato provvidenziale per la messa in sicurezza di quelle persone. Il suo coraggio e senso del dovere l’hanno portato a proseguire nel tentativo di domare il fuoco, ma una improvvisa fiammata l’ha raggiunto provocandogli ustioni di 2° e 3° grado”.