'La Pesca di Patty' è nato quasi per scherzo, da un'idea di Patrizia Campanile, attrice sanremese che non ha mai smesso un attimo di credere nella propria scommessa vincente arrivando ieri sera, giovedì 4 giugno, a riempire il Teatro Ariston.
Un'atmosfera da prima vera e propria, 'tutti vestiti bene', ha acceso poco prima della proiezione il centro sanremese grazie al numeroso pubblico che ha preso d'assalto il botteghino.
Per oltre due anni, 'La Pesca di Patty' è rimasto solo un progetto su carta, come ha raccontato l'attrice stessa a proiezione ultimata: 'Le prime scene le abbiamo girate autonomamente, volevo fare il primo Selfie – Film della storia....anche perché era l'unica soluzione!'. Effettivamente il lungometraggio è un cosiddetto prodotto 'low budget', costi ridotti, ma grande voglia di fare della sua scommessa un film grazie anche alla collaborazione di molti sanremesi che non hanno voluto perdere l'occasione di vivere il proprio momento di celebrità.
Nell'estate del 2014, cambia qualcosa, Patrizia Campanile è sempre più convinta nel voler terminare il suo film e questa volta sceglie di vestire solo i panni eccentrici e colorati di Patty e di cedere il posto dietro la macchina da presa all'amico Fulvio Bruno ed insieme, ieri sera, lo hanno portato al Teatro Ariston.
Una commedia divertente e colorata, dalla quale Sanremo esce fuori con una luce diversa grazie anche alle suggestive immagini di un porto al tramonto e all'alba che fanno provare il piacere di vivere in una ridente città di provincia dell'estremo ponente.
Agli insoliti colori di Sanremo, si accostano quelli eccentrici ed esuberanti degli abiti di Patty, instancabile sognatrice, nata e cresciuta in una colorita famiglia di pescatori napoletani che proprio del porto e del mare hanno fatto la loro seconda casa. La protagonista vive alla costante ricerca di nuove emozioni, ritrovandosi spesso coinvolta in situazioni paradossali. A poco servono i continui consigli di Tina, sorella maggiore che cerca di aiutare Patty a trovare una sicura posizione lavorativa.
Per Patty il lavoro ideale è ancora una meta non ben definita ed il call center in cui è occupata part time rappresenta solo un periodo di passaggio.
Un'iniezione di positività e di fiducia, quella che si prova a proiezione conclusa, perché alla fine le scommesse e i sogni possono davvero diventare dei film, basta solo crederci.
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