Il consigliere di opposizione Malivindi, non convinta della risposta dell’amministrazione, fa riemergere la protesta per il taglio dei pini nel boschetto in prossimità delle scuole di via Veneto celebrando un simbolico funerale.
L’amministrazione comunale a seguito di verifiche tecniche a cura di un dottore agronomo ha evidenziato la necessità abbattere gli alberi considerando le prospettive future ormai gravemente compromesse.
“Premesso che - sottolinea il consigliere Malivindi - tengo a dire che la funzione delle commissioni è proprio quella di discutere insieme proprio questi problemi. Che scopo possono avere se le azioni, per altro irreversibili, vengono compiute prima?”
Malivindi che ha fatto richiesta di accedere agli atti, rincara ancora la dose sostenendo che non è stata una scelta tecnica, ma politica. “Nella perizia non si sostiene, quindi, che dovessero essere abbattuti tutti gli alberi. Visionando la relazione tecnica redatta dall’agronomo, infatti, solo due pini figuravano in categoria D, cioè da abbattere con effetto immediato. Mentre gli altri erano in classe C: vale a dire che necessitavano di una potatura e poi dovevano essere monitorati e rivalutati dopo sei mesi. E solo a quel punto, eventualmente, prendere decisioni in merito”. E conclude: “Questa è una scelta politica e non più tecnica. Si potevano, come accade in altre città, studiare soluzioni alternative: invece di spendere 8 mila euro per il taglio, forse sarebbe stato più opportuno investirli per la salvaguardia delle piante”.
SU