Fabrizio Venturi, cantante, autore e produttore è presente quest'anno nella movida Sanremese a Porto Sole con la postazione yacht della sua casa discografica DDT Music: dischi del triciclo. E' il caso di dire che il vestito fa il monaco se consideriamo l'idea di paragonare le tre ruote del triciclo alle tre fasi della musica: composizione, realizzazione e produzione; le basi per capire che ci troviamo di fronte ad un'artista a tutto tondo ci sono.
Fabrizio, percorrendo un iter inverso a quello di altri colleghi artisti, si afferma alla fine degli anni '80 negli Stati Uniti, grazie alla conoscenza con Eddie Kendricks dei Temptations. Aprendo i concerti di artisti mondiali quali Billy Joel e Ray Charles, riesce a ritagliarsi il proprio pubblico. Quando la patria chiama però, sono in pochi a resistere. Così nel 1988 Fabrizio, tornato in Italia, incide una novità ancora oggi unica: è il primo italiano a produrre un 45 giri in formato mix. La canzone in oggetto è “E poi non mi ridai”, che vedrà la collaborazione al testo di Cristiano Malgioglio e l'arrangiamento di Paul Ray.
A metà degli anni '90 Fabrizio è vittima di un brutto incidente che lo terrà in coma per molto tempo; al risveglio la sua idea della musica sarà cambiata. Saper scrivere, dipingere o fare musica sono doni importanti, rappresentano un linguaggio universale e Fabrizio si rende conto, a volte consciamente altre volte inconsciamente, di dover portare a tutti questo messaggio. A questo momento particolarmente mistico, contribuisce la scomparsa dell'amico Ambrogio Fogar il quale, due sere prima di lasciare questo mondo per altri lidi, parla con Fabrizio, in sogno, chiedendogli di scrivere una canzone per un “amico delfino”. Da tale nota onirica e dalla creatività di Fabrizio Venturi, assieme alla collaborazione di Wolf Gang, nasce “Amico Dolphin”, i cui proventi vengono devoluti al 75% al FAIP: Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici.
Pur non definendosi un “Christian Music”, Fabrizio scrive, vincendo un concorso, la canzone “Caro Padre”, ispirata alla perdita del papà, ma allo stesso tempo anche al “Padre di tutti i Padri”, Giovanni Paolo II. Fabrizio Venturi a bordo del suo music yacht commenta con dirette radiofoniche ogni giorno il Festival di Sanremo, nel bene e nel male. Alla domanda: “Cosa ne pensa dell'epoca post Baudo?” Fabrizio risponde che il Festival di Sanremo è e sarà sempre targato Baudo. “Con questo non intendo dire che chi è venuto dopo di lui sia più o meno bravo di Pippo, ma che lui ha lasciato un'impronta unica nella kermesse. L'unico che potrebbe prendere, in tutti i sensi, l'eredità di Baudo è proprio Carlo Conti, in quanto è uno dei pochi personaggi televisivi che non soffre di protagonismo”, afferma Fabrizio. Musica, fede, acqua e mare sono gli elementi dell'arte di Fabrizio, che non possiamo fare altro che ammirare.