Attualità - 19 gennaio 2015, 12:58

Ventimiglia: nonosante la crisi, i supermercati buttano via cibo ancora commestibile

Il cibo ancora commestibile viene smaltito senza che nessun ente di volontariato venga interpellato per una raccolta

Ventimiglia: nonosante la crisi, i supermercati buttano via cibo ancora commestibile

Purtroppo nella nostra provincia le grosse catene di supermercati, sprecano ancora cibo commestibile in grande quantità. Non solo viene buttato tutto il fresco nella spazzatura senza che nessuno possa consumarlo ma anche gli avanzi dei reparti di gastronomia, macelleria, rosticceria e tutto lo scatolame e le confezioni danneggiate. Il cibo ancora commestibile viene smaltito senza che nessun ente di volontariato venga interpellato per una raccolta.

Ma la colpa non è solamente dei supermercati, ma anche di una disinformazione radicata da parte dei consumatori. Infatti troppe volte i clienti preferiscono acquistare prodotti a lunga scadenza, lasciando quelli che hanno una durata inferiore sugli scaffali, perché li considerano come prodotti di serie B. Questi prodotti, sono ancora perfettamente integri e buoni come il giorno in cui sono stati posizionati sugli scaffali. Inoltre la data di scadenza indicata sulla confezione, rappresenta solo la data in cui il prodotto inizierà a deteriorarsi. Purtroppo, questa merce sarà destinata a finire nella spazzatura senza essere consumata. In altre Regioni ci sono delle iniziative come il Last Minute Market, un sistema fondato da Andrea Segrè e Luca Falasconi, Docenti dell’Università Alma Mater di Bologna, che si occupa di recuperare quasi il 95% di cibo ancora perfettamente commestibile, un attimo prima che finisca tra i rifiuti, anche solo a causa di una confezione danneggiata.

Sì, stiamo parlando proprio del 95% dei prodotti alimentari che i supermercati scartano anche se ancora consumabili. Il sistema adottato dal Last Minute Market nasce da un principio semplicissimo, quello della ridistribuzione equa di ciò che avanza sulla base del bisogno. L'iniziativa consente ad un ipermercato di medie-grandi dimensioni di recuperare annualmente circa 120 tonnellate di prodotti alimentari e soddisfare ben tre pasti giornalieri per 300 persone. Gli addetti LLM non operano sul campo, non raccolgono, non immagazzinano e soprattutto non smistano direttamente il cibo, ma fanno interagire la grande distribuzione direttamente con i destinatari delle donazioni. Questa iniziativa riguarda tutti i prodotti alimentari invenduti dai supermercati, dai mercati e dai piccoli negozi nonché gli alimenti avanzati nei ristoranti, nelle mense scolastiche ed in quelle aziendali.

Nonostante ci sia stata anche nella nostra provincia, una notevole sensibilizzazione da parte delle associazioni di volontariato, nei confronti della grande distribuzione, al fine di consigliare di acquistare il giusto quantitativo di prodotti da rivendere, purtroppo grandi quantità di alimenti continuano ad essere buttate via quando non possono più essere vendute. La maggior parte di questi alimenti è ancora commestibile, pertanto stiamo parlando non solo di un notevole spreco di cibo ma anche di risorse. Si auspica che questo sistema possa presto essere adottato anche nella nostra Regione.

Un'ulteriore sfida sarà quella di coinvolgere anche il consumatore finale, che oggi è il meno consapevole del ciclo di vita degli alimenti e della quantità di cibo che vengono sprecati prima di arrivare in tavola, sull’educazione alimentare e sulla sensibilizzazione rispetto al valore nutrizionale ed economico degli alimenti.

Maurizio Losorgio

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