E' innamorato di Sanremo e della Riviera, ama il nostro clima e si immerge volentieri nelle atmosfere di questo angolo d'Italia. I tempi sono quelli che sono, ma si sposta dalla sua Russia alla Costa Azzurra, facendo sosta da queste parti. E' un magnate russo che porta sempre con sé un'agenda fiorita della Città dei Fiori, comprata in un mercatino locale, dove annota meticolosamente tutto e il contrario di tutto.
"Bella Sanremo, bella l'Italia- diceva l'altra sera ad un amico - ma come si fa' a comprare da voi o investire? Se vado in Francia, non sono ancora entrato in banca che mi hanno già dato credito solo sulla parola: qui da voi è tutto difficile, tutto odiosamente complicato e ingessato, però ho un debole per Sanremo, mi piace rivivere le suggestioni che evoca in Russia questa città, ci passo molto del mio tempo, ma mi guardo da fermami se non cambia qualcosa, se non ci si libera da tutte queste regole che scoraggiano.....Il richiamo di Sanremo dalle mie parti è grande, non finisce mai di esercitare un fascino particolare.A solo sentire il nome di Sanremo vengono i brividi, mi capisci? Sanremo ricorda l'Italia ai russi, ma sa com'è, caro amico....come si fa'....Mi capisce?" e mentre diceva questo accarezzava la sua agenda: l'agenda di Sanremo. E' il registro dei suoi giorni, ne segna i ritmi, ne scandisce le ore. In altri tempi è il diario del tempo che verrà. Questa agenda, mi spiegava l'amico, è una metafora della città nel pensiero del ricco personaggio. Ogni anno, ogni giorno, ogni ora l'agenda di Sanremo porta un titolo o un'immagine, lancia un messaggio dalle forme seducenti, offre una veduta incantevole, un po' d'antan, presenta un emblema ad effetto. E' l'agenda del russo, ma è il simbolo della Città dei Fiori non solo nella mente del magnate, ma in sé. E' una rappresentazione della Sanremo che vorrebbero tanti da lontano, sognandola come un oggetto del desiderio d'altri tempi. L'agenda del russo è una raccolta dal nome intrigante, ricca di pagine imprevedibili, è la storia che vive e fa vivere.
Sanremo ricomincia sempre di nuovo, sempre uguale, ma sempre diversa e non solo nell'agenda del russo. "Questa città - ripete il facoltoso personaggio - non smette di credere nell'anima, nella fantasia". Tra intrigo e poesia, Sanremo, dunque, nonostante l'ombra sinistra della crisi, si ritaglia un angolo d'amore, di arcana e struggente magia. Un teatro in cui si recita a colori, ma anche in bianco e nero, considerato il momento. Sanremo, lo lascia intendere ancora il russo, cammina senza voltarsi indietro, errabonda e maniacale. Imprevedibile. Sanremo è un soggetto senza autore. Non le serve. E' lei che recita.