Politica - 22 giugno 2014, 12:58

Imperia: rifiuti e proteste, intervista a Pasquale Lomurno (Tradeco) "Andremo nelle sedi opportune. Ormai ci rivolgeremo ai tribunali”

Un'analisi dettagliata dei problemi che affliggono il servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade.

Pasquale Lomurno

Pasquale Lomurno

"Andremo nelle sedi opportune. Ormai ci rivolgeremo ai tribunali”. Pasquale Lomurno, dirigente Tradeco, non vede molte altre vie d’uscita per fare ‘chiarezza’ come dice lui stesso sulle molte polemiche nate intorno alla gestione dei rifiuti. Le segnalazioni di discariche abusive, i problemi di conferimento dei rifiuti e le proteste dei lavoratori per gli stipendi, hanno coinvolto la ditta che offre il proprio servizio di raccolta rifiuti su Imperia e comuni limitrofi. 

Quali sono i principali problemi che state affrontando? “Non c’è soluzione alcune queste cose risalgono addirittura alla presa di servizio. Andiamo con ordine. Secondo la gara dovevamo prendere 143 unità lavorative, un dato contestato in tempi non sospetti già dai sindacati che parlavano di 168 persone. Non si può fare un lavoro con 143 lavoratori quando prima c’erano 168 persone. Non è stato nemmeno conteggiato il fatto che in estate a fronte di molte più persone presenti, i turisti, non è stato preventivato un aumento della quantità di rifiuti prodotta e quindi la necessità di avere bisogno di più operatori per coprire la stessa porzione di territorio. Comunque, nel passaggio del 19 giugno 2013, ci siamo trovati con 150 unità lavorative. Sette unità in più che stando al contratto collettivo nazionale di lavoro per me hanno un costo medio di 40mila euro all’anno ciascuno, che poi vuol dire 280mila euro”.

"L’atro problema, dovevamo avere 5 centri per la raccolta del materiale: Pieve di Teco, che non esiste ancora;  Artallo, dove ci sono problematiche di varianti ed autorizzazioni; Chiusanico che non c’è stata ancora consegnata; San Bartolomeo e San Lorenzo invece ci sono. Questo comporta una movimentazione stratosferica di viaggi con una dilatazione dei tempi necessari al servizio; perché siamo costretti ad andare 10 volte al giorno rispetto ad una media  di 2". 

“Poi, nel mese di febbraio abbiamo presentato la revisione dei prezzi perché i prezzi sono di anni fa (2009) e siccome bisogna rispettare il costo del lavoro da CCNL con scatto biennale, quello che era 10 è diventato 11 e poi 12. Da febbraio attendiamo pagamento di 350mila euro, passano i mesi e non ci sembra normale che non se ne pali proprio".

"In sede di gara  qualcuno aveva fatto magicamente una valutazione che la Tradeco avrebbe dovuto recuperare dalla vendita di materiale differenziato circa 1.200.000 euro, ad oggi con fatture alla mano, noi siamo in perdita di 350mila euro. Loro hanno fatto un conto sulla carta in base a quanti chili di rifiuti  produce il cittadino mediamente ogni giorno, suddiviso per categoria di rifiuto. Il problema è che si parla di materiale pulitissimo. Quello che troviamo nei cassonetti è a dir poco allucinante". 

Il problema delle discariche abusive e del posizionamento dei cassonetti ha scatenato non poche polemiche, qual è il vostro punto di vista? "La verità è che in molti posti non riusciamo ad arrivare perché le strade sono quelle che sono. I cassonetti sono stazionari quindi ci vuole un mezzo a caricamento laterale. Le autorizzazioni che dovrebbero dare i comuni sul posizionamento dei cassonetti. Non è la Tradeco che decide dove metterli, non stiamo parlando di una mia bancarella dove vendo miei oggetti ma di un servizio di pubblica utilità, quindi prioritario rispetto ad altro per la collettività e con valenza igienico sanitaria. Noi a tutti gli effettivi svolgiamo un servizio pubblico e questo concetto mi sa che spesso non attraversa la mente di certi amministratori. Anche a fronte delle lamentele sul rumore. Il lavoro notturno a noi costa il 15% in più. Se dovessimo farlo di giorno, paralizzeremmo la città e faremo molta meno raccolta. 

Qual è il vostro punto di vista sulle manifestazioni per il ritardo nel pagamento degli stipendi? "Sul ritardo per gli stipendi, la polemica è giusta ma è difficile pagare in orario e si tratta di pochi giorni, rispetto a ditte, sempre più numerose, che arrivano a pagare con mesi di ritardo. Noi abbiamo trattenute per 1milione e 400mila euro. Abbiamo accumulato oltre 1000 ore di straordinario. Abbiamo costi personale non ancora riconosciuti, la revisione prezzi che non c’è stata ancora data e la perdita sull’incasso. Abbiamo un milione smezzo fuori con i comuni che pagano quando gli pare. Esiste un’azienda in grado di sopportare determinate cose? Può venire chiunque ma in queste condizioni non si va da nessuna parte. Ci sono delle responsabilità che non possono essere addossate a Tradeco". 

I Comuni come potrebbero aiutarvi a fronte dei problemi che ha segnalato? I Comuni potrebbero intervenire dandoci i centri dove mettere i container scarrabili dove mettere i rifiuti che andrebbero verso i centri di selezione e recupero. Nessuno si interroga sul fatto che temporaneamente in virtù di una delibera della Provincia, i rifiuti che fanno parte dell'organico finiscono in discarica. Ora, se ci siano le biocelle  o meno non mi riguarda ma se non ci fosse questa possibilità dovrei portare l’organico a Fossano o Alessandria, quindi ad almeno 180km da qui, con ben altri costi". 

In più occasioni avete evidenziato che il problema deriva dall'errato conferimento dei rifiuti, come incide sul vostro lavoro? "Il problema principale dipende dal fatto che  non vengono rispettati i conferimenti. Se sia apre il cassonetto della plastica ci trovi di tutto fuorché la plastica. La stessa cosa per il vetro e la carta. Io non posso fare la selezione. L’operaio non può svuotare il cassonetto e fare selezione. Il problema del cassonetto grigio della RSU, se mettiamo accesso più grande ci troviamo di tutto, se ci mettiamo la tessera invece troviamo tutto di fuori. La raccolta differenziata non la fa la Tradeco. noi mettiamo i mezzi tecnici idonei per movimentare il materiale. La differenziata la fa il cittadino che non può decidere di abbandonare gli ingombranti, come materassi ed elettrodomestici, dove vuole. Questa tipologia di rifiuti è più facile da vedere ma rispetto a quelli conferiti negli ecomobili, come batterie, solventi o altro, hanno molto meno potere inquinante. Prima che ci fossero gli ecomobili tutto veniva messo nello stesso cassonetto, abbandonato a lato strada o gettato nei fiumi".  

"L’appalto prevede il raggiungimento di una percentuale, una volta che io ho messo i mezzi ho fatto il mio dovere. Sono mesi che abbiamo scritto a Comuni e Provincia che ci sono ditte che vengono da fuori e prelevano cartone dalle attività commerciali. Ci tolgono del materiale avviabile alla raccolta differenziata e così si altera la percentuale di raccolta, se venisse inserita questa voce la Tradeco arriverebbe alla percentuale richiesta. Qualcuno dovrebbe prendere coscienza del fatto che io raccolgo, io non produco il rifiuto. Se cittadini e commercianti conferiscono bene abbiamo un prodotto di qualità diversamente non posso farci nulla. Non posso fare il guardiano o mettermi a fare la multa e nemmeno passare ogni volta che la strada è sporca dopo che ho effettuato lo spazzamento, non siamo la colf di nessuno". 

Stefano Michero

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