Presentata questa mattina la decima edizione di Imperia a Tappe, a cura del Club Marathon di Imperia, che si svolgerà il 23, 24 e 25 maggio con Partenza da Borgomaro, seconda tappa che vedrà i concorrenti fronteggiarsi nel tratto Pantasina-Lucinasco e terza tappa con ritrovo in Calata Cuneo, domenica alle 8.30 per dieci chilometri costituiti da due giri da cinque da percorrere sul lungomare di Oneglia. Percorso certificato Fidal.
Un'edizione che vedrà più di cento iscritti, come spiega William Stua: “abbiamo persone che provengono dal Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia, dalla Valle D'Aosta, dalla Lombardia, dal Lazio e dal Veneto”.
Testimonial della competizione, due grandi atleti: Giorgio Di Centa, pluricampione olimpico 2006, che inizierà proprio con Imperia a Tappe gli allenamenti estivi per la stagione e Marco Olmo, uno tra i più forti maratoneti al mondo, soprannominato l'uomo del deserto per le tante gare disputate, tra cui la “Marathon de Sable”.
Per gli appassionati sarà possibile incontrare Olmo sabato 24 alle 21.30 all'Hotel Robinia. Durante la serata verranno proiettati alcuni filmati sulle gesta atletiche di Olmo. In gara anche molti atleti di casa come Lorenzo Trincheri, Andrea Anselmi e Corrado Bado, ma anche Diego Abbatesciani dell'Atletica Palzola Milano, Ridha Chihaoui della Cambiaso Risso, Alessandro Morassi, Gianni Morocutti, Paolo Nassimbeni, Andrea Di Centa dell'Aldo Moro Paluzza Udine, Ivan Cotali dell'Atletica Concesio e un nutrito gruppo dell'Atletica Treviglio di Bergamo.
In campo femminile parteciperanno la campionessa Ornella Ferrara, Sonia Cassano della Cambiaso Risso, Laura Macoratti dell'Aldo Moro Paluzza Udine, Claudia Reboldi dell'Atl Lumezzane, Cristiana Lo Nigro dell'Asd Dragonero, Katia Ricci, Cristina Capacci, Annalisa Rosso, Monica Ugo e Franca Ruggiero del Marathon Club Imperia.
L'ultima tappa con partenza in Calata Cuneo è aperta a chiunque voglia partecipare con un costo di iscrizione di 10 euro.
“Imperia a Tappe – ha detto il Sindaco Carlo Capacci – è una iniziativa molto interessante perché permette di conoscere meglio il nostro entroterra a testimonianza della sinergia che deve esistere tra la costa e le zone interne”.