Eventi - 17 aprile 2014, 11:36

San Lorenzo al Mare: grande successo sabato scorso per il secondo appuntamento dell'Albero in Prosa

Applausi calorosi da una platea attenta e come sempre al completo. Il prossimo appuntamento con la stagione di prosa sarà il 10 maggio con #Dellalluvione di e con Elena Guerrini.

San Lorenzo al Mare: grande successo sabato scorso per il secondo appuntamento dell'Albero in Prosa

Sabato scorso, per il secondo appuntamento della stagione teatrale L'Albero... in prosa 2014, Marcello Prayer ha portato in scena In flagrante Delicto (il principe, la sposa, il musico e l’assassino) trasposizione in monologo della vicenda umana del principe di Venosa, Carlo Gesualdo (1566 - 1613), insigne musicista e uomo tormentato dalla colpa di aver assassinato la moglie e il suo amante.

Prayer sceglie due elementi visivi, una sedia e un collare cervicale che indossa con evidente fastidio e che simboleggia la costrizione soffocante entro cui è racchiusa l'esistenza del protagonista: la rigorosa disciplina gesuita, il suo destino legato alla carriera ecclesiastica e l'inaspettato obbligo ad un matrimonio dinastico che terminerà in un doppio delitto a cui, molto probabilmente, Carlo viene indotto, forzando la sua volontà. Tutta la narrazione si svolge su piani alternati e rimandi, in parte rievocando il crimine in parte ricostruendo le circostanze che hanno attanagliato il suo destino attraverso un intreccio di voci insinuanti, melliflue, che si affollano autonome e incalzanti, lo circondano  e sussurrano alle sue spalle ( i live electronics sono di Alessandro Grego) , come chiaro rimando alle voci dei madrigali che egli va componendo.

Lo smarrimento di Carlo, che finisce per rinchiudersi nel suo palazzo di Venosa immerso nei boschi e circondato di musici e fantasmi, diventa delirio di senso di colpa, richieste ossessive di perdono; visioni apocalittiche di punizioni infernali lo perseguitano, la passione bruciante per il madrigale lo sprofonda nella musica e nelle sue ossessioni, tra roghi e repressione, crudeltà e passione. La sua vita, nutrita di musica, termina nella tragedia e nel silenzio, alla notizia della morte del suo unico figlio a cui egli non sopravvive che per poco tempo. Nel momento supremo della morte Carlo si libera dal collare che lo garrotava.

Marcello Prayer attore di riferimento della scuola Officina del Teatro del Banchéro di Taggia e didatta di riconosciuto valore, offre al solitario principe di Venosa tutte le sfumature e tutte le risorse che la sua tecnica sopraffina gli consente. La regia di Roberto Aldorasi sceglie di non inserire nulla - se non un frammento -  della grande musica di Gesualdo, obbligandoci solo a immaginare quella selva di voci, così rigorosamente intrecciate, che pure furono  l'unica ragione di vita del principe di Venosa e costituirono la sua vera grandezza,  universalmente riconosciuta.

Applausi calorosi da una platea attenta e come sempre al completo. Il prossimo appuntamento con la stagione di prosa sarà il 10 maggio con  #Dellalluvione di e con Elena Guerrini.

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