Politica - 20 agosto 2013, 12:44

Imperia: giro di vite contro i venditori abusivi, l'appello al buonsenso di Pasquale Indulgenza (PRC)

"Le istituzioni facciano rispettare le leggi, ma le amministrazioni agiscano con equilibrio verso i più deboli ed esposti"

Pasquale Indulgenza

Pasquale Indulgenza

"Leggo che in questi giorni roventi dell'estate agostana 'finanzieri travestiti da turisti' hanno operato un 'blitz' presso alcune spiagge cittadine per 'beccare gli abusivi delle false griffe' e che, contestualmente, 'per ordine del Sindaco' la Polizia Municipale è stata impegnata in un'opera 'di monitoraggio e repressione' a carico di venditori 'di fiori' e 'oggettistica varia'. La duplice 'notizia', voglio dirlo con estrema franchezza, mi ha provocato disagio, diciamo pure malessere". Ad intervenire sull'argomento è Pasquale Indulgenza del Comitato Politico Regionale del P.R.C., che spiega: "Sento perciò di tenere un paio di (amare) considerazioni su quanto appreso, prima dalle locandine in mostra davanti alle edicole dei giornali e, quindi, dalla lettura degli articoli curati da entrambi i quotidiani più letti in città.

Ho molta considerazione della Guardia di Finanza operante nel nostro territorio - come credo sia per molti miei concittadini - per le qualificate e incisive attività rese nella prevenzione e nella repressione dei reati finanziari e fiscali e del malaffare economico, ma - mi dico - non deve essere stato molto difficile operare questo ultimo servizio, se, come narrano i cronisti, gli interessati, che evidentemente circolavano alla luce del sole sui lidi oggetto dell'azione portando in spalla la propria 'merce' e pensavano di essere avvicinati sotto gli ombrelloni da villeggianti e turisti, sono rimasti del tutto basiti nell'apprendere che i loro interlocutori in tenuta da spiaggia in realtà erano degli agenti di polizia.

Per me, la cosa è evidente: parliamo di immigrati, tra cui non pochi in età avanzata, che si barcamenano girando per i nostri centri - località turistiche, per l'appunto - facendo gli ambulanti. Certamente, abusivi.

Ancor di più mi colpisce ciò che ho letto a proposito dell'iniziativa del Comune e della Polizia Municipale (mi sovviene, al riguardo, che il Sindaco ha tenuto per sè anche questa delega...). I 'venditori di fiori e di oggettistica varia' sono quasi interamente giovani e meno giovani provenienti dal Bangladesh e dal Pakistan. Ammetto che mi è capitato più di una volta di rispondere sbrigativamente all'insistente offerta di rose fattami presso qualche tavolo di ristorante, ma, in tutta sincerità, finora non avevo pensato che simili situazioni potessero essere meritevoli di una concertata azione di polizia locale per ravvisate ragioni di 'concorrenza sleale' ed 'evasione'! Personalmente, pur tenendo fermo che parliamo di pratiche irregolari, non riesco a non considerare che esse sono da imputare a persone le quali nella più parte dei casi hanno alle spalle storie di sofferenza estrema e che, giusto grazie alle loro 'cianfrusaglie', riescono la sera a mangiare qualcosa.

Pertanto, mi domando e domando: che cosa distingue le suddette iniziative da quelle cui in questi lunghi e penosi anni di eccitazione securitaria ci hanno abituati in provincia, così come in tante parti d'Italia, gli amministratori-sceriffo di Sanremo, Ventimiglia, Diano Marina? Mi viene anche in mente che solo qualche mese fa nella città di confine un giovane senegalese è morto annegato mentre faceva per scappare da uno dei controlli attivati localmente nei confronti degli 'abusivi'...

Ci sarà posto, nella 'città solidale' annunciata dalla variopinta compagine che ha sostenuto l'elezione dell'Ing. Capacci, (la città nella quale si vuol porre 'attenzione al cittadino, alla persona, alle fasce più deboli, a quelle che più hanno difficoltà a far sentire la propria voce' e che, nel contempo, si fa consapevole del fatto di vivere 'oggi una situazione di pesantissima e diffusa difficoltà socioeconomica in molte fasce sociali' e di dover 'contestualmente affrontare forme di disagio intenso') per un minimo di considerazione dei bisogni e della condizione di questi umilissimi immigrati?

E si renderanno conto gli attuali esponenti dell'eterogenea amministrazione imperiese - tra i quali non vi sono solo sicure presenze destrorse ma anche 'sensibilità' di matrice socialista, cristiano-sociale e progressista -, che viviamo una realtà drammatica nella quale il Comune, con servizi sociali e di assistenza sempre più ridotti al lumicino dalle devastanti politiche di tagli che si continua a tenere, ha centinaia e centinaia di situazioni di indigenza e povertà cui non riesce a far fronte e il cui numero sta crescendo esponenzialmente?

Io mi auguro ancora di sì, e auspico che si vogliano ripensare certi 'puntuti' atteggiamenti istituzionali e amministrativi, riconoscendo che se il rispetto delle leggi è fondamento della convivenza civile (attenzione: fondamento, non feticcio), parimenti occorrono, principalmente nel governo locale, saggezza e oculatezza nell'esercitare alcune prerogative che appunto la legge concede all'autorità pubblica locale: soprattutto, se, come ci aspetteremmo, l'amministratore pubblico - che conosce la realtà del contesto che governa -, pone attenzione a capire la discutibilità, per non dire l'insussistenza, di certi teoremi (la 'concorrenza sleale') riguardanti la circolazione di 'merci contraffatte' (argomento su cui varrebbe la pena tenere un milione di approfondimenti..), smunte rose o estrosi giocattolini, e sa aprirsi a quella pietas che più umanamente, nella vita di tutti i giorni, ci fa discernere l'urgenza di un bisogno in una (inevitabile) violazione della norma.

Ripeto, per maggior chiarezza: le istituzioni facciano rispettare le leggi, ma le amministrazioni agiscano con equilibrio verso le comunità di cui esse stesse sono parte, senza facili, appariscenti accanimenti verso i più deboli ed esposti".

C.S.

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