Il nostro lettore Roberto Barbaruolo ci ha scritto per intervenire nella discussione sulla Riviera Trasporti:
"Mi fa piacere che il lettore M.G. sia 'd’accordissimo' con me sul fatto che gli autisti di RT debbano diventare anche esattori e controllori come fanno i loro colleghi della Costa Azzurra senza problemi. Né io né probabilmente il lettore M.G. siamo tecnici dei trasporti, per cui le soluzioni complessive per rendere più efficiente RT sono diverse e probabilmente le responsabilità non vanno addossate agli attuali dirigenti che stanno tentando un difficile risanamento dopo anni di mala gestione ed in tempi di tagli dei trasferimenti statali. Le aziende di trasporti in Europa sono quasi tutte pubbliche e molte funzionano bene arrivando ad avere i bilanci in pareggio garantendo servizi pubblici anche nelle tratte meno redditizie senza gravare eccessivamente sulle tariffe. Una azienda privata farebbe sicuramente quadrare i conti ma a scapito delle linee meno redditizie dell’entroterra e delle tariffe. Un’altra soluzione è la fusione con l’azienda di trasporti della provincia di Savona, così come già si sta proponendo fra le aziende trasporti delle province di Genova e La Spezia. Ma ritornando a quello che gli autisti RT potrebbero fare, evidenzio un fatto. Gli autisti TAM della Costa Azzurra saranno fenomeni, ma al capolinea fanno comunque una pausa di cinque minuti, chiudendo però le porte del bus. Quando ritornano possono quindi controllare uno per uno i passeggeri che salgono e fare il biglietto senza sovraprezzo a quelli sprovvisti. Gli autisti RT, fanno anche loro una pausa di cinque minuti al capolinea ma lasciano spalancate le porte del bus forse per non perdere tempo alla partenza, non controllando così i passeggeri nemmeno al capolinea dove sarebbe agevole farlo. Ma il colmo di questo negativo comportamento degli autisti RT l’ho vissuto al capolinea della linea Ventimiglia-Ponte San Luigi, come già comunicato a Sanremonews il 13 febbraio scorso ed anche al sito di Riviera Trasporti. L’autista del bus arrivando al capolinea circa 15 minuti prima dell’orario di partenza non solo lasciava aperte le porte del mezzo ma lasciava acceso il motore per tutto il tempo. Alle mie rimostranze per lo spreco, la puzza e l'inquinamento l'autista mi ha risposto che era costretto a lasciare il motore acceso altrimenti il bus non sarebbe più ripartito. Dal sito di Riviera Trasporti mi hanno risposto che avrebbero accertato se vi erano responsabilità da parte dell’autista, ma ad oggi non ho più saputo niente".