"Buongiorno Sig. Direttore,
sono una cittadina di Sanremo, ma non ligure. Nell’ultimo week-end sono dovuta andare, per motivi familiari, nelle zone dell’Emilia che sono state colpite l’anno scorso dal terremoto. E’ veramente una situazione disastrosa... ci sono alcuni paesi in cui la ricostruzione non è stata ancora possibile. Solo coloro che avevano fondi propri sono riusciti a ristrutturare le proprie abitazioni. Non sono arrivati contributi nonostante le varie notizie date in televisione. I paesi sono pressoché deserti, parecchie persone hanno perso il lavoro, alcuni abitanti continuano ad avere la tenda montata in giardino... La paura si tocca quasi con mano. Le strade sono piene di buche perché la normale manutenzione che si dovrebbe fare - gli asfalti con il gelo si spaccano ad ogni stagione - probabilmente è saltata perché erano più urgenti altri interventi dettati dalla situazione contingente.
Ebbene, cari concittadini di Sanremo che vi lamentate di qualsiasi cosa, del prato di p.zza Colombo, della nuova aiuola di rondò Garibaldi ed altre inezie di questo tipo, spero che vi prenda un moto di vergogna e mi auguro che non dobbiate mai lamentarvi per ragioni analoghe. Credetemi... tutto passa in secondo piano quando le poche certezze della vita, il lavoro e la famiglia, vengono spazzate via in una manciata di secondi. Vi garantisco che la palma di latta ed il prato di plastica vi sembreranno bellissimi.
Il mugugno sarà anche libero, ma così mi sembra esagerato.
Myriam Amalberti".