“Non ho dossier su chicchessia, né li ho mai avuti, né ho mai pensato di farne. La mia attività politica è costellata di azioni positive ed errori ma da tutti, amici o avversari politici, mi è sempre stata riconosciuta la schiettezza e chiarezza nei rapporti. Fin troppa. Ho subito una perquisizione, non l'ho ordinata io!” Lo afferma l’ex Ministro imperiese, in risposta ad Eugenio Minasso ed alle sue dichiarazioni rilasciate in un incontro di oggi anche al nostro giornale.
“Nell'ufficio di viale Matteotti a Imperia, dove sono stati aperti i miei cassetti, i miei scaffali e persino la mia cassaforte – prosegue Scajola - non è stato rinvenuto un dossier sul signor Minasso, ma due pagine fotocopiate di una annotazione dei carabinieri di Imperia del 1998, indirizzata alla Procura, che è stata rinvenuta poco tempo fa nella cassetta della posta, senza busta o altro contenitore. Ho appena saputo da diversi giornalisti, tra l’altro, che la stessa fotocopia è arrivata persino alle loro redazioni… tanto meno ho confezionato dossier sul mio amico Silvio Berlusconi! Presso la mia residenza è stata sequestrata copia di un atto pubblico, di un procedimento penale. Appunto, non vi era nulla di riservato, proprio perché si trattava di un procedimento in corso che mi sono ben guardato di mettere in giro!”
“Basta calunnie, basta fango. Le affermazioni del signor Minasso – termina Scajola - non corrispondono al vero e mi riservo pertanto di querelarlo con ampia facoltà di prova”.
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