Al Direttore - 12 aprile 2013, 12:03

Vallecrosia: dopo i casi di Tbc e gli incontri con i medici ecco la mail di una mamma

Vallecrosia: dopo i casi di Tbc e gli incontri con i medici ecco la mail di una mamma

Una nostra lettrice, Laura, ci ha scritto per esprimere il suo pensiero in riguardo al caso di tubercolosi nei giorni scorsi a Vallecrosia e sull’intervento dei medici Maurizio Vichi ed Enrico:

“Ironico e inopportuno! Quanto è stato detto dai medici Asl! Non solo i bambini di prima elementare sono risultati positivi al test, ma anche altri nell'istituto e quelli che ora sono in prima media e che avevano l'insegnate l'anno scorso (questo non è stato divulgato forse!). Per tutti una bella cura di antibiotico della durata di 6 mesi, arricchito di vitamina B6 (mi pare), fermenti lattici, analisi del sangue ogni mese, ma alcuni dicono meglio ogni 15 giorni, per controllare gli effetti collaterali a fegato e reni della cura, il tutto per evitare che in futuro il ‘batterio-virus-bacillo’ possa passare da latente ad attivo (ma sara' veramente sufficiente e definitiva questa cura dei 6 mesi? o dovra' protrarsi? Su questo in molti genitori hanno dei dubbi). Premesso che tutti siamo a conoscenza che al mondo ci sono mali peggiori, che bambini purtroppo sono sottoposti a cure ben più forti per mali che disgraziatamente non sono curabili e che è opportuno vivere una vita sana e insegnare ai propri figli le basi della prevenzione, portarli a conoscenza delle malattie e delle conseguenze portate dal fumo, dall'alcol, dalle droghe, dai rapporti sessuali, ecc., concludo dicendo che alla prevenzione di alcune malattie, tornate ‘alla carica’ conseguentemente all'immigrazione (detto dai medici ASL il giorno che ci hanno dato la notizia del ricovero dell'insegnante) dovrebbe pensarci la sanità (dal '98 non sono più stati fatti questi controlli che prima venivano eseguiti annualmente). a qualunque genitore sano di mente girerebbero ‘le scatole’ nel sapere che il proprio figlio è positivo, nel 2013, al test della tbc, che l'ha contratta a scuola da un'insegnante (qua mi vengono i dubbi su chi e come la curava)  e che deve sostenere la non indifferente cura sopracitata (e volendo essere ‘venali’, a parte l'antibiotico, il resto delle spese per la cura chi le deve sostenere?). L'allarmismo verso la salute del proprio figlio per un genitore è naturale e a volte incontrollabile! Ma questi dottori che vogliono sempre sdrammatizzare e mettere tutto a tacere ce li hanno dei figli? Qualcuno esagera ok, ma non fateci la polemica e il discorsetto finale perché non ci convincete! Non dite che la maestra sia l'unica vera ‘vittima’ della malattia, dite che è l'unica effettivamente malata di tbc... e penso chissà da quanto visto i contagi nella prima media. Augurandole anch'io la guarigione ribadisco che i disagi di questo contagio per ora li pagano i bambini e le loro famiglie”.

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