Attualità - 18 marzo 2013, 16:34

Ventimiglia: ritardo sui contributi per la sterilizzazione dei randagi, intervento dell'associazione Arkus

L'associazione ha inviato alla Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia, reclamo e richiesta di chiarimenti per il ritardo

Ventimiglia: ritardo sui contributi per la sterilizzazione dei randagi, intervento dell'associazione Arkus

Il 28 febbraio scorso 2013 (Protocollato il 1° marzo) l’Associazione ìARKUS, UnCane, UnAmico Onlus’ ha inviato alla Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia, reclamo e richiesta di chiarimenti per il ritardo, oltre la scadenza massima (30 Luglio 2012), col quale è pervenuta alla Regione Liguria la richiesta di contributo che ARKUS aveva presentato per il progetto di sterilizzazione di animali randagi.

Tutta la documentazione dovuta è stata depositata regolarmente presso il Distretto Sociosanitario di Ventimiglia, capofila di tutto il Distretto Intemelio. Altrettanto regolarmente il progetto è stato accettato dalla Commissione Straordinaria con la Deliberazione n. 58 del 20 Luglio 2012: “A quel punto – scrive l’associazione - tutto è passato nuovamente nelle mani del Distretto Sociosanitario, deputato all’invio alla Regione Liguria della domanda formale. Il protocollo n. 19642 del 25.07.12 sembra corrispondere solo al giorno in cui la domanda alla Regione Liguria e’ stata scritta. Ben diversa è la data di spedizione effettiva, come sembra emergere dai documenti presso l’Osservatorio Permanente della Regione Liguria, tanto che nel Decreto del Dirigente n. 4464 del 05.12.2012, col quale vengono attribuiti i contributi, si legge ‘la domanda di cui nota prot. 19643 del 25/07/12 del Comune di Ventimiglia non e’ ammissibile perche’ pervenuta fuori tempo’. Un fatto cosi’ grave non era mai accaduto in precedenza. E pensiamo che neppure questa volta avrebbe dovuto accadere, tanto più che al giorno d’oggi i mezzi a disposizione delle Istituzioni per l’osservanza dei termini non mancano. Non ultimo la spedizione ‘via PEC’ delle raccomandate”.

“L’aver perso la possibilità di conseguire il contributo regionale per la sterilizzazione degli animali randagi presenti sul territorio dei 18 Comuni Intemeli – prosegue l’associazione - comporterà inevitabilmente un ingente esborso economico per il Comune in quanto, a questo punto, intendiamo far valere il rispetto della Legge Regionale 23/2000 in materia di tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo, che assegna obblighi e responsabilità per tale attività a Comuni e Asl. La nostra associazione, proprio in base alla L.R. 23/2000 ha sottoposto al Comune, ed alla ASL, due alternative che potranno in egual misura ottemperare agli obblighi di legge. Il problema ora è limitato esclusivamente alla sterilizzazione delle colonie feline in quanto per la sterilizzazione dei cani randagi di competenza dei Comuni Intemeli, ospiti in Canile, i Comuni saranno comunque obbligati per legge a sostenerne le spese. La nostra richiesta alla Regione Liguria relativamente ai cani avrebbe pertanto rappresentato un sostegno ai Comuni, sostegno, come detto, perso. Siamo in attesa di una presa di posizione da parte della Commissione Straordinaria”.

“Abbiamo evidenziato l’urgenza di una soluzione – termina Arkus - in quanto ormai siamo in piena proliferazione dei gatti randagi. Questo, oltre a pregiudicare le condizioni di salute pubblica e degli stessi animali, potrebbe ingenerare anche reazioni delinquenziali e delittuose di certuni, come avvenuto in passato. Certamente non lo potremmo tollerare. Senza dimenticare che nel frattempo volontari responsabili e perbene come sono i gattari stanno sostenendo sensibili spese a loro carico per cibo, sterilizzazione, cure sanitarie ecc. E questo con particolare fatica, viste le situazioni economiche veramente precarie in cui si trovano la maggior parte di loro. Confidiamo che chi di dovere non si voglia tirare indietro e non continui a permettere che povera gente faccia il lavoro al posto suo! Non sarebbe certo un bell’esempio per la cittadinanza”.

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