Il primo marzo 2013 si è costituito il comitato spontaneo denominato “Comitato Rio Oliveto” al fine di intervenire sugli aspetti e problematiche collegate al progetto dell’Aurelia Bis che interessa un’area che presenta ampie criticità.
“Il comitato Rio Oliveto – Piero Denegri, incaricato per i rapporti istituzionali e con gli organi di informazione - si è costituito per essere consultato dagli organismi istituzionali in quanto ritiene di aver diritto di conoscere e quindi poter valutare le scelte che toccano direttamente i cittadini, cosa che fino ad oggi non è avvenuta, e poter portare il proprio contributo di idee.
Il comitato, ed i singoli cittadini che ne fanno ad oggi parte, hanno appreso le notizie relative alla progettualità di tale opera o dagli organi di informazione o da singoli cittadini o per sentito dire – aggiunge ancora Denegri - questo non è il metodo giusto e può portare a soluzioni non adeguatamente valutate in tutte le sue implicazioni, non ultima la salvaguardia dell’ambiente, dei luoghi e la messa in sicurezza di Rio Oliveto e della viabilità veicolare e pedonale della strada che insiste sui lati del torrente”.
Secondo il Comitato inoltre “ancora una volta si fanno scelte non discusse con i cittadini direttamente interessati, e a quanto e dato sapere le soluzioni proposte non hanno minimamente risolto i fondanti punti contenuti nelle osservazioni a suo tempo avanzate dal “Comitato Aurelia bis”.
"Il Comitato Rio Oliveto – conclude Denegri - stante le proposte di cui è venuto a conoscenza, ritiene che non sussistono le condizioni per portare avanti la conferenza dei servizi e a tal fine ne chiede un aggiornamento per permettere l’acquisizione di ulteriori elementi utili a predisporre una progettualità che non deve, e non può essere, devastante di aree e luoghi recuperati a seguito di tante lotte dei cittadini come il parco Robinson, ed inoltre non garantisce con le opere previste soluzioni agli atavici problemi di sicurezza del rio Oliveto per le esondazioni, per la viabilità sempre più pericolosa di via felice Musso, per l’inquinamento acustico e ambientale, per il recupero dei sentieri sugli argini e di spazi per i pedoni e di aree per le fermate dei bus. Inoltre non si tiene conto mentre si progetta l’Aurelia bis di come si affronta la continua crescita di aree più interne che diventano ogni giorno sempre più urbanizzate senza adeguati collegamenti”.