Politica - 26 febbraio 2013, 17:10

Sanremo: muro contro muro tra Comune e Provincia su Collette Ozotto, tre ore di confronto ma nessuna intesa

La creazione del lotto 6 come discarica pubblica in attesa della creazione del moderno impianto a Colli sembra ormai inevitabile e di fatto, sulla 'testa' del Comune pesa quel sì sulla pianificazione dato assieme agli altri 66 comuni della Provincia nel 2010.

Le immagini della riunione di questa mattina

Le immagini della riunione di questa mattina

Nulla di fatto nonostante le tre ore di confronto, questa mattina in comune a Sanremo tra amministrazione, Provincia e una rappresentanza di abitanti sull'ampliamento della discarica di Collette Ozotto. La riunione, voluta dall'assessore all'Ambiente Antonio Fera, era stata convocata per un chiarimento sull'argomento dopo le ultime tensioni tra Palazzo Bellevue e Provincia, ma un'intesa tra le parti sembra essere impossibile.

Si è trattato di un acceso confronto che di fatto ha visto un muro contro muro tra Comune e Provincia. La creazione del lotto 6 come discarica pubblica in attesa della creazione del moderno impianto a Colli sembra ormai inevitabile e di fatto, sulla 'testa' del Comune pesa quel sì sulla pianificazione dato assieme agli altri 66 comuni della Provincia nel 2010.

Ad essere discusso è stato soprattutto il motivo della scelta del sito di Collette anziché per esempio Rio Sgorreto ad Imperia e relativi costi, aspetto più volte sollecitato dal presidente del consiglio comunale Marco Lupi. Davanti al sindaco e ai consiglieri comunali, l'assessore provinciale Giovanni Ballestra ha ribadito il ruolo della Provincia quale 'mero esecutore' delle iniziative decise dall'Ato Rifiuti ricapitolando l'iter che ha portato alla situazione attuale. “Nel 2010 eravamo in piena crisi emergenziale, c'era lo stop all'ampliamento delle discariche in esercizio e si doveva passare ad una nuova programmazione perchè i siti esistenti erano frutto di un piano provinciale del 2002 – ha detto Ballestra - Il piano è stato approvato e inviato a tutti i 67 comuni della provincia e osservato solo dal Comune di Imperia”.

“Siamo andati avanti sulla base del mandato dei Sindaci e Regione e ad aprile 2012 il progetto definitivo è arrivato ai comuni – ha aggiunto l'ingegnere provinciale Enrico Lauretti - Taggia ha approvato la variante urbanistica a settembre 2012. Siamo venuti qui due volte perchè Sanremo tergiversava, sono venuti Zoccarato e Fera in conferenza dei sindaci , era stato preso l'accordo dell'approvazione a gennaio e un compenso di oltre due euro a tonnellata da spendere a Bussana per compensazioni ambientali. Non abbiamo poi avuto risposte. Il lotto 5 finisce ad aprile 2014, abbiamo solo un anno di tempo. Abbiamo convocato per il giorno 7 marzo l'Ato e poi ci sarà la conferenza dei sindaci, venite lì se convincete i sindaci ne prendiamo atto”.

A ribadire le perplessità sul progetto della Provincia è stata anche la consigliera di minoranza Daniela Cassini, la quale non ha nascosto l' impressione di 'accanimento' nei confronti della controparte matuziana. “L'incontro di oggi conferma che non c'è una motivazione tecnica che porta un amministratore serio a fare una scelta piuttosto che un'altra. Per la provincia è un accanimento andare su Collette senza alcun tipo di motivazione e preferenza rispetto ad un sito alternativo” ha detto la consigliera definendo quella della provincia una scelta politica in quanto non sostenuta da uno studio o valutazione comparativa ed economica tra i siti dove realizzare la discarica. Al centro dell'accusa anche l'emendamento di un consigliere provinciale all'origine del ridimensionamento delle potenzialità di contenimento di Rio Sgorreto passato da un milione a 500mila metri cubi. “L'emendamento non è stato determinante per la scelta, l'elemento determinante è stata l'osservazione fatta dal Comune di Imperia – ha aggiunto a riguardo l'assessore provinciale Ballestra.

“La Provincia può fare le forzature che vuole, a me interessa che ci sia la condivisione del gruppo consiliare e del consiglio comunale – ha sottolineato il sindaco Zoccarato nel suo intervento - Noi come Sanremo cerchiamo di collaborare al 100% ma la Provincia deve sapere che sono cambiati i rapporti a livello politico e di numeri. Sanremo è la città con maggioranza relativa. La maggioranza siamo noi e facciamo noi quello che vogliamo”.

“Mi rincresce adoperare parole a mia difesa. Ho sempre cercato di fare al meglio e posso aver sbagliato – ha invece affermato l'assessore all'Ambiente Antonio Fera – Non dico chiedere scusa ma potrei anche pagarne le conseguenze. Questa riunione è stata fatta per dimostrare all'opinione pubblica che noi siamo trasparenti. Sulla scelta dei siti, ricordo io ad inizio mandato eravamo sotto commissariamento e queste scelte erano state fatte a monte. Su lotto 6 il comune ha deciso di prendere una posizione. La mia preoccupazione è quella di ottenere un risultato ottimale per lo smaltimento. Noi rappresentiamo il 43% di rifiuti in pratica mettiamo solo la nostra di spazzatura”.

Intanto il Pd annuncia battaglia davanti al Tar. Il consigliere Andrea Gorlero, assente alla riunione, comunica l'intenzione di voler fare ricorso insieme ai cittadini e alle associazioni che si vorranno unire contro questa decisione della Provincia: “E' un problema politico, non si è voluto affrontare il problema della localizzazione dal punto di vista tecnico, giuridicamente è scorretta. Si continua a rinviare e non è più accettabile”.

“Come associazione noi contestiamo proprio il piano provinciale dei rifiuti e quello che ha fatto il comune di Sanremo sulla raccolta differenziata. Non è solo una questione economica, sentenze della Corte dei Conti valutano anche il danno di immagine” ha ribadito Robert Von Hackwitz di Sanremo Sostenibile, presente alla riunione. “Prendiamo atto di quello che hanno dichiarato, da Ballestra (assessore provinciale ndr) abbiamo capito che si è trattato di una scelta politica, i residenti di Bussana possono stare tranquilli che le malattie che gli verranno saranno politiche e non tecniche – ha aggiunto Alberto Cerutti del comitato Beulle – sono venuti fuori anche altri problemi di vincoli architettonici che non vengono presi in considerazione, abbiamo raccolto 572 firme che verranno presentate in Procura e allegate all'altro esposto. La gente di Arma, Taggia, Beusi , Beulle e Trasca comincia a mettersi insieme, siamo in tanti e non 10 famiglie, sappiano che non è finita qua”.

Silvia Iuliano

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