Attualità - 26 febbraio 2013, 10:14

Agroalimentare: domani seminario ad Aquila d’Arroscia. Nuove tecniche di coltivazione per tutelare l’aroma dell’aglio di Vessalico

L’aglio di Vessalico, coltivato negli undici comuni della Valle Arroscia, è Presidio Slow Food , ha superato diverse analisi sensoriali e olfattive e ha in corso la richiesta di riconoscimento del marchio Dop.

Agroalimentare: domani seminario ad Aquila d’Arroscia. Nuove tecniche di coltivazione per tutelare l’aroma dell’aglio di Vessalico

In arrivo  nuove tecnologie  dalla Regione Liguria (Assessorato all’Agricoltura) per favorire la coltivazione dell’aglio di Vessalico, piccolo borgo della Valle Arroscia, nell’Imperiese, centro di una produzione tipica regionale  di alta qualità, con caratteristiche di fragranza  e delicatezza, digeribilità che lo hanno reso famoso e unico in Italia e all’estero. L’aglio di Vessalico, coltivato negli undici comuni della Valle Arroscia, è Presidio Slow Food , ha superato diverse analisi sensoriali e olfattive e ha in corso  la richiesta di riconoscimento del marchio Dop.

E domani, alle 9.30, nella sede del comune di Aquila d’Arroscia, è in programma un seminario sulla meccanizzazione della coltivazione dell’aglio di Vessalico. A coltivarlo è un gruppo composto da una decina di produttori della cooperativa ‘A Resta’ che è riuscito a tramandare i bulbi di questo particolare tipo di aglio, conservandone i metodi di coltivazione e confezionamento. Sono attesi produttori locali e  della Corsica, docenti e ricercatori dell’Università di Pisa che, insieme ai tecnici regionali, hanno trasferito nella vallata una serie di esperienze di meccanizzazione per la semina, il controllo non chimico delle erbe infestanti, la raccolta in ambienti spesso difficili e  più in generale per il mantenimento del metodo di produzione biologico. E ad Aquila  d’Arroscia le aziende mostreranno macchinari già collaudati e prototipi.

“Le attività messe in campo per l’aglio di Vessalico rappresentano un modello di sviluppo sostenibile e trasferibile in altre aree simili della Liguria e in altre regioni del bacino del Mediterraneo - spiega l’assessore all’agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo -. Per la Regione Liguria le nuove tecnologie applicate a  coltivazioni in territori difficili aiutano a rendere competitive le produzioni di pregio e diventano un presupposto fondamentale per il mantenimento della popolazioni in zone molto fragili”. L’iniziativa di Aquila d’Arroscia rientra nel programma di cooperazione europea transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2007-2013 e nel progetto ‘Marte +’.

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