Stando alle cronache Burlando in questo periodo pare avere una sola preoccupazione sul carbone: coprirlo.
Occhio non vede, polmone non duole (che non è affatto vero) però così può dire di aver fatto qualcosa di visibile.
La Toshiba andrebbe ad insediarsi nelle aree del gruppo Pensiero che si occupava di trasporti di carbone su e giù per il Cadibona fino a che un TIR carico di minerale non si è rovesciato nel soggiorno di una signora.
Purtroppo il Gufo non fu noto per il suo tempismo, e in un periodo di piattaforme magre anche per quella che (forse) tomberà per sempre il mare di Porto Vado si annuncia qualche problemino economico. Le banche sostenitrici, Montepaschi di Siena e BIIS (dell’intesa di Passera) paiono non più troppo convinte, alle prese con una crisi che morde allo stinco, e sembra stiano nicchiando, generando un calo di flusso di parecchi milioni di Euro.
Sarà per questo che i lavori proseguono a tamburo battente, con camion e ruspe più che mai intenti a sversare in mare inerti sui quali l’Emerita Nuova Autorità Portuale farebbe bene ad esigere un controllo chimico completo, prima di far l’ok a buttar tutto a mollo - e per sempre - davanti a Vado? Tardi forse.
Pagliuzze. Intanto l'assessore vadese Illarcio, con le ruspe che ormai gli lambiscono il giardino, continua a dire che la piattaforma non s'ha da fare.
"Da sempre in prima linea contro la realizzazione" l'assessore. Fosse in seconda o in terza cementerebbero da Bergeggi a Varazze?
E'chiaro che la piattaforma non servirà a nulla se non ad esser costruita, ma passando per Vado par comune un no di intenti a braccetto con un sostanziale si.
Dia un occhiata - se crede l'assessore Illarcio - al vigore dei lavori cliccando sul filmato qui sotto. Se davvero non li vuole, bene, si incateni ai cancelli del cantieri.
http://www.youtube.com/watch?v=nWEs1lIYV4U&feature=youtu.be