Così la nota della CDL: "Come avevamo annunciato, davanti ad un Provvedimento viziato da errori di procedura, primi fra tutti quelli che hanno impedito il contraddittorio, contestazioni pretestuose ed infondatezza nel merito, è stato richiesto l'annullamento del Provvedimento.
Avendo sempre scritto ed affermato, come Casa della Legalità, elementi e fatti veri sui Fotia e le loro imprese, ampiamente fondati su risultanze molteplici ed univoche di Atti di Reparti Investigativi ed Autorità Giudiziaria, il carattere censorio del Provvedimento richiesto ed ottenuto dai Fotia non poteva che trovare la nostra ferma, documentata e precisa opposizione.
Si precisa inoltre, che non solo l'Informativa Antimafia con carattere interdittivo emessa dalla Prefettura di Savona non è mai stata annullata da alcun provvedimento del TAR, ma anche che la procedura di sequestro/confisca dei loro beni, promossa su istanza della DIA, con la Procura di Savona, e fondata su consistenti incongruenze sui fondi e beni nella loro disponibilità rispetto a quanto documentato/documentabile dagli stessi, è tutt'altro che concluso, visto che è in corso l'Appello per ottenere, da parte dello Stato, il sequestro e la confisca dei loro beni e delle loro imprese", conclude la nota a firma dell'Ufficio di Presidenza della Casa della Legalità.