Politica - 05 ottobre 2012, 12:15

Diano Marina: domani e domenica raccolta firme di Rifondazione per ripristinare l'articolo 18

"Riteniamo - scrive il circolo Dianese di Rifondazione Comunista - che questa iniziativa democratica sia di grande rilevanza anche per il nostro contesto".

Diano Marina: domani e domenica raccolta firme di Rifondazione per ripristinare l'articolo 18

Domani, dalle 9.30 alle 19 e domenica, dalle 9.30 alle 12.30 il Circolo Dianese del Partito della Rifondazione Comunista sarà presente a Diano Marina, in via Genova angolo via Genala, per l’inizio della raccolta firme referendarie per ripristinare l’art.18 dello Statuto dei lavoratori e per abolire l’art. 8 della finanziaria di Berlusconi, al fine di restituire ai lavoratori le giuste garanzie di cui godevano ed alla contrattazione collettiva il suo carattere universale e vincolante.

"Riteniamo  - scrive il circolo Dianese di Rifondazione Comunista - che questa iniziativa democratica sia di grande rilevanza anche per il nostro contesto. Si tratta di riprendere a livello di massa la battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori, massacrati in questi anni e in questi mesi da scelte governative filopadronali. In questi mesi di deregolamentazione del contratto di lavoro si è assistito ad un ulteriore aumento dei disoccupati soprattutto per fascia giovanile fino ai 25 anni. Occorre rilanciare l’unità della sinistra in concreto su una battaglia fondamentale contro le politiche del governo Monti e le forze che lo sostengono. Infatti le questioni in ballo si intrecciano con una crisi economica pesantissima che si sta scaricando quasi interamente sulle fasce più deboli della società, con un aumento insopportabile delle povertà, della disoccupazione e della precarietà: casse integrazioni, mobilità, licenziamenti, indebolimento del sistema produttivo e chiusura di aziende sono sempre più all’ordine del giorno".

"Lo abbiamo detto e continuiamo a dirlo - prosegue il PRC - insieme alle pesanti ricadute sul piano sociale causate dai tagli del governo a stato sociale, sanità e trasporti, si pone oggi in Italia una gigantesca questione del lavoro, sempre più brutalmente sottomesso al ricatto occupazionale e all’insicurezza e alla privazione di diritti fondamentali sia individuali che collettivi. Già i primi licenziamenti perpetrati grazie alla riforma Fornero, dicono chiaramente che le nuove norme sono usate per attaccare le avanguardie operaie e i lavoratori più sindacalizzati. All’iniziativa referendaria in difesa dell’art. 18 e contro l’articolo 8 proponiamo di aggiungere la realizzazione del reddito minimo garantito (già da tempo istituito in altri stati della Comunità europea) proprio per fornire una pur minima risposta civile, per uno stato che si vuole definire tale, a quei cittadini  che, perso il lavoro per licenziamento o  motivi socio-sanitari, sempre più numerosi si vedono vagabondare senza dimora e senza più diritti. Per non dimenticare infine la battaglia contro la recente riforma delle pensioni, al fine di costruire nel Paese un grande fronte politico e sociale unitario contro le politiche di austerità a senso unico del governo liberista diretto da Monti, recessive e depressive, che stanno aggravando la crisi drammaticamente accentuando le disuguaglianze".

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