Politica - 04 ottobre 2012, 09:11

Diano Marina: Giacomo Chiappori torna (serio) sulla battuta 'Se non mi danno i soldi per il depuratore, apro una casa chiusa'

"Perché si può esercitare una professione senza pagare una lira di tasse, oltre che senza alcun controllo sanitario?"

Diano Marina: Giacomo Chiappori torna (serio) sulla battuta 'Se non mi danno i soldi per il depuratore, apro una casa chiusa'

"Nei giorni scorsi - a margine di una conferenza stampa - ho fatto una battuta 'Se non mi danno i soldi per il depuratore, apro una casa chiusa', che riprendeva una mia vecchia provocazione, lanciata quando ero Sindaco a Villa Faraldi. Ripensandoci a mente fredda, adesso è proprio venuto il momento di agire, smettere di essere accondiscendenti e cominciare a rompere gli schemi: com'è possibile che, pur avendo i soldi, pur avendo - tramite la Regione - i finanziamenti europei, non riusciamo ad appaltare lavori che per noi sono essenziali, come l'allacciamento al depuratore di Imperia? Perché non ci lasciano andare fuori dal Patto di stabilità, quando si tratta di opere determinanti per lo sviluppo di una città e di una comunità? Allora, mi dico, apro veramente una casa chiusa, così investo i proventi per il benessere dei dianesi".

Giacomo Chiappori, Deputato al Parlamento e Sindaco di Diano Marina, ex Sindaco di Villa Faraldi e leghista della prima ora, smette di fare il provocatore: "Siamo in una situazione economica generale disastrosa, con gente al limite della disperazione per la troppa pressione fiscale. Inoltre, non possiamo far lavorare le imprese perché sforiamo il Patto di Stabilità. Senza contare che le opere che vogliamo fare porterebbero benessere sia dal punto di vista turistico (per esempio, per Diano Marina, l'allacciamento al depuratore significa ottenere la Bandiera Blu), che dal punto di vista sociale (potremmo costruire il nuovo edificio scolastico), oltre che per altri interventi essenziali come strade e sottoservizi. E poi ci sono categorie intere che non pagano una lira di imposte: allora mi chiedo perché dobbiamo continuare a tollerare che questo accada? Perché consentiamo che ci siano intere pagine di giornale che pubblicizzano la prostituzione, o siti internet completamente dedicati? Ci sono centinaia di offerte solo per Imperia e per il Golfo Dianese! Perché si può esercitare una professione senza pagare una lira di tasse, oltre che senza alcun controllo sanitario? Tra l'altro - prendo spunto da una pubblicità pubblicata qualche settimana fa dal Corriere della Sera - in molti casi sono proprio le persone che esercitano a domandare di uscire dall'oscurità, di emergere, di pagare le imposte ...".

"Di fronte a una richiesta così precisa ("Sogno di poter pagare le tasse", dalla pubblicità del libro "Quello che i mariti non dicono, confessioni di una trans", di Efe con Stefania Berbenni, edito da Mondadori) io non posso che essere favorevole, forse è veramente venuto il momento di fare una riflessione seria su questo argomento, è ora di smetterla di fare gli ipocriti. Giace in Parlamento una proposta di Legge, di cui sono secondo firmatario, la Dal Lago-Dussin: discutiamola. Anche perché in Germania, ad esempio, le tasse della prostituzione vengono versate nel Comune dove le prostitute lavorano. Come Sindaco di Diano Marina, non posso che augurarmelo".

Gabriele Piccardo

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