Politica - 01 ottobre 2012, 07:51

Incontri fondamentali, giovedì prossimo a Roma per il futuro dei Casinò in Italia

Sarà presente anche il segretario sanremese dell'Ugl, Roberto Spina.

Roberto Spina

Roberto Spina

È proprio il caso di dire che il 4 ottobre prossimo l'attenzione di tutti coloro che sono interessati ai casinò italiani si concentrerà su Roma, quando è in programma una giornata fittissima di eventi cruciali per il settore  presso la FIPE, Federgioco - l'organismo di rappresentanza delle quattro case da gioco italiane di Campione d'Italia, Saint Vincent, Sanremo e Venezia - ha convocato una  riunione con le segreterie nazionali dei sindacati (sarà presente anche il sanremese Roberto Spina Coordinatore Nazionale della categoria) per discutere di crisi. Quello di Roma sarà un confronto a tutto campo sugli scenari attuali e soprattutto sulle prospettive future dei casinò e uno degli argomenti  da trattare oltre il problema del CCLN  sarà senza dubbio questo.

Altro argomento che sarà trattato  la riduzione del limite dell'utilizzo del contante e le disparita' di normative rispetto ad altri paesi europei che rischiano di avere ripercussioni sui livelli occupazionali delle case da gioco italiane. “Lamentiamo - commenta Giancarlo Bergamo, segretario nazionale dell’Ugl Terziario - una scarsa sensibilità al problema da parte del Governo confermata da un'assenza di iniziative e dalla carenza di confronti in grado di affrontare la situazione in modo strutturale; l'emergenza in atto impone al Dicastero competente la necessità di considerare e attuare le misure tali da salvare il settore dal rischio della scomparsa, in una prospettiva che guardi in via generale a un vero piano strategico strutturale di riforma, ma che in ragione dell'urgenza della situazione privilegi in tempi brevi l'attivazione delle misure più immediate a disposizione per consentire che il comparto sopravviva, anche ricorrendo a provvedimenti d'urgenza quindi appare indispensabile per dare sostegno al settore e consentirne la sopravvivenza chiedere agli organismi ministeriali di rivedere il limite dei mille euro”.

A Roma l'Ugl chiederà una risoluzione che preveda la sottoscrizione di un  protocollo d’intesa approvato all’unanimità sulle problematiche urgenti del settore case da gioco. Il settore ha costituito per lungo tempo una ricchezza sotto l'aspetto economico,   occupazionale e per l’indotto delle città sedi di casinò ma tutto il sistema   ha dovuto tuttavia fare i conti, con il corso del tempo e negli anni recenti, con una serie di difficoltà sempre più profonde, legate a nuove realtà a cominciare dai vari prodotti di gioco attualmente esistenti sul mercato e, a interessi economici del mondo dell’azzardo, che hanno in modo sempre più evidente condotto allo stato di attuale gravissima crisi del settore non ultimo come già ricordato gli interventi normativi predisposti da diversi Esecutivi nel corso degli ultimi anni.

"Questi interventi normativi si sono rilevati - evidenzia Roberto Spina - come temevamo assurdi. Hanno visto in poco tempo passare dal limite di 12.500 euro, ridotto a partire dal 2007 a 5.000,00 euro, poi a 2.500,00 euro nell'agosto del 2011 e poi agli attuali 1.000 euro penalizza la dinamica produttiva dei casinò terrestri specie nei confronti delle case da gioco vicine ai nostri confini dove sono in vigore  limitazioni diverse (in Francia il limite è di 2.000€, in Slovenia di 15.000€,in Austria 10.000€,in Svizzera 15.000 CHF pari a 12.000€) dove in quanto, nella lotta all'evasione fiscale,   le operazioni di acquisto e vendita di mezzi di gioco, non hanno nessuna rilevanza ai fini fiscali. Non capiamo questo 'accanimento' contro le quattro case da gioco italiane chiediamo solo di poter essere messi nelle condizioni di lavorare come nel resto dell'Europa dove nella maggior parte dei casi  come detto sono più tolleranti che in Italia”.

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