- 30 settembre 2012, 13:06

Non ti sento, come dici?! Savona capitale del rumore...?

Un gran casino. Un rumore di fondo degno di una capitale dei decibel. La quiete pubblica tradita, ma vuoi mettere i vantaggi? Finalmente qualcuno se ne è accorto. Forse. (Con filmatino in calce)

Non ti sento, come dici?! Savona capitale del rumore...?

Savona capitale del rumore. Qualcuno finalmente sembra esserse accorto di quest’aspetto acustico, fermamente normato nei luoghi civili, bellamente ignorato nel capoluogo (e dintorni) dove notoriamente - specie per gli amici degli amici - vale tutto e nessuno interviene.

Neppure chiamando i numeri preposti

Di più: a Palazzo Sisto pare non abbiano idea di che cosa si stia parlando. Probabilmente in certi uffici la coltre di cerume è ancora densa, oppure fa comodo così.

Ma vuoi mettere i vantaggi per la comunità, vessata dall’inesorabile sottofondo a prova di doppi vetri?

tanto per sentirne una clicca QUI

Il passaggio dell’A10 dei fiori e dei camion a mezza città, senza che neppure vi sia un “uscita Savona” porta certamente un sacco di ricadute economiche. Così come il boato del porto quando bisogna servire gli interessi di Italiana Coke scaricandogli il carbone a pochi metri dall’ospedale.

Utilissimo alla comunità anche il tappo di camion perenne, ad immobilizzare il il già provato traffico veicolare.

Una "viabilità" irta di astutissime strisce pedonali ogni due metri - con i relativi pedoni che ormai si lanciano in carreggiata costringendo le auto ad inchiodare per la gioia temeraria dei motociclisti / scooteristi che seguono.

Oppure quando mezza città è costretta a sorbirsi il boato sordo dei salutari generatori diesel di Costa Crociere.

Un due, anche tre maxinavi in città, con gli annunci (plim-plom) ai passeggeri a tutto volume già di prima mattina, in almeno quattro lingue s’intende.

Mezza città come la sala d’attesa di un manicomio studiato e voluto, per intravvedere di sfuggita i passeggeri col portafoglio reimbarcarsi lesti sui pulman diretti all’outlet di Serravalle Scrivia, a quello di Mondovì o all’imperdibile acquario di Genova, controllato dalla stessa Costa.

Qui i boati e i fumi tossici, altrove gli affari puliti. E allora chi ci guadagna non si sa ma si immagina, perchè se così non fosse, tutta il plotoncino di decisori interessati e ottusi, sarebbe da TSO.

Ma certo, se d’estate una discoteca piena di ragazzi alza il volume per farli ballare, guai.

Clicca per vedere (e sentire) il filmato

mpm

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