“Il caso riguardante la compatibilità dell'amministratore delegato Surace, alla guida della G.M. Spa, contemplato dal comma 21 dell'art. 4 della legge 148/2011 (governo Berlusconi) che ha tenuto banco per alcune settimane sugli organi di stampa e nell'opinione pubblica dianese e imperiese ha trovato una soluzione tranciante con la sentenza n. 199 del 17 luglio, pubblicata il 20 luglio che ha cancellato l'intero articolo 4 della legge 138/012 (adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali al referendum popolare e alla normativa dell'unione europea) per illegittimità costituzionale”.
Lo scrive Andrea Guglieri, del Comitato per la Legalità di Diano Marina, in relazione alla notizia pubblicata questa mattina dal nostro giornale, che prosegue: “La sentenza, definita storica, riguarda il tentativo del governo di liberalizzazione un servizio pubblico come quello dell'acqua che un referendum popolare aveva abrogato poche mesi prima. L'art. 4 composto da ben 35 commi riguarda anche altri aspetti delle società che gestiscono servizi pubblici di rilevanza economica e le società in house. Con la sua abrogazione viene travolto anche il comma 21 che riguardava il rapporto ‘politica/società partecipate’ e che impediva agli ex amministratori locali di prendere parte nei consigli di amministrazioni delle partecipate. La sentenza della Consulta pone anche altri interrogativi riguardanti i servizi delle cosiddette società in house, per cui il legislatore dovrà rivedere anche le norme precedenti, comprese quelle contenute nel ‘Cresci Italia’ e in quello in corso di approvazione denominato ‘Spending rewiew’. Staremo a vedere”.