“Signor Sindaco, visto che Lei continua a rimanere in silenzio in merito alla vicenda della spiaggia per disabili 'Il Sorriso' da noi gestita, pensiamo che sia opportuno indirizzarLe alcune riflessioni mediante gli Organi di Stampa. Come Lei senz’altro saprà, ci riferiamo alla vergognosa decisione della Sua Amministrazione di non applicare le norme contenute nel Disciplinare di affidamento della spiaggia circa lo svolgimento a carico del Comune delle operazioni di ripascimento". Ad intervenire è Isabella Podda, legale rappresentante della sezione imperiese dell'ANIEP Onlus (associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati), che spiega: "Ci riferiamo anche alla ben nota relazione tecnica a firma del Dirigente del Settore Lavori Pubblici 2 di alcuni suoi Collaboratori. Come Le abbiamo già comunicato nella precedente lettera a cui non ha risposto, consideriamo la relazione dei Lavori Pubblici inadeguata e svolta in modo superficiale.Peraltro, viene acclusa una fotografia della spiaggia che non corrisponde – come Le abbiamo dimostrato – alle reali condizioni della spiaggia stessa. Le abbiamo trasmesso una ampia documentazione fotografica da noi realizzata lo scorso 15 maggio, e da tale documentazione si evince come la spiaggia versi in condizioni drammatiche, ed allo stato attuale non sia idonea ad ospitare un disabile senza un doveroso e tempestivo intervento di ripascimento della stessa. Come ben saprà, il Dirigente dei Lavori Pubblici e successivamente il Dirigente del Demanio Marittimo, in due distinte lettere, hanno tentato di trovare giustificazioni alla Vostra decisione di non svolgere – disapplicando le norme contrattuali che legano questa Associazione al Comune – le operazioni di ripascimento a Vostro carico, oltreché con relazioni tecniche inidonee, incomplete ed inesatte, anche interpretando in modo errato la parola ripascimento. Un importante dizionario della lingua Italiana definisce, tra le altre cose, ripascimento quell’insieme delle operazioni volte a fare rinascere, a rendere in buona sostanza nuovamente accessibile, a sistemare un tratto di litorale.
Ripascimento di una spiaggia, signor Sindaco, non vuol dire solo riempire quella spiaggia di sabbia per renderla più bella e più appetibile per clientela, ma vuol dire mettere in pratica tutti gli interventi necessari perché quella determinata spiaggia torni ad essere una spiaggia fruibile da tutti dopo le mareggiate invernali e l’azione erosiva del mare. Perché le mareggiate ci sono state, eccome se ci sono state, nonostante il Dirigente dei Lavori Pubblici la pensi diversamente.Se Lei venisse a visitare la spiaggia potrebbe constatare che ad oggi la spiaggia Il Sorriso, senza un intervento di ripascimento (che stiamo facendo a nostre spese, grazie alla collaborazione della Ditta Tesorini S.r.l. di Camporosso), non sarebbe accessibile a nessun bagnante, men che meno ad un bagnante portatore di handicap. Le ricordiamo che la spiaggia in questione è l’unica attrezzata in modo specifico per ospitare disabili da Ventimiglia ad Alassio, e pensiamo che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della nostra amata Città, e dunque una priorità importante per l’Amministrazione Comunale da Lei guidata.
Le ricordiamo anche che, di fronte ad oltre 200 persone, all’atto della Sua elezione, tre anni fa, Lei ci aveva assicurato che non si sarebbe mai dimenticato dei disabili. La preghiamo, sig. Sindaco, di invitare i Funzionario del Suo Comune, in modo particolare il Dirigente del Servizio Demanio Marittimo, ad evitare di essere offensivi ed aggressivi in modo incomprensibile ed ingiustificato nei confronti di questa Associazione così come nei confronti di tutti i disabili e di tutti i Cittadini. Certamente Lei avrà avuto modo di leggere la sgradevole lettera a firma del Dirigente del Demanio Marittimo a noi trasmessa nelle scorse settimane. Certo, abbiamo chiesto cortesemente di venirci incontro, e di anticipare di circa un mese l’erogazione del piccolo contributo concessoci. Se lo abbiamo chiesto è perché c’erano tanti motivi, ed il Dirigente li conosce, ed in questa sede ci piacerebbe che li conoscessero anche tutti i Cittadini:1) il contributo concessoci, di 15.000 euro annui in due rate da 7.500 ad inizio e fine stagione balneare, non basta nemmeno a coprire metà delle spese per i numerosi obblighi impostici dal Dirigente del Demanio Marittimo con il Disciplinare di affidamento della spiaggia;2) la nostra spiaggia viene continuamente presa di mira con gravi atti di vandalismo (l’ultimo un mese fa), e ciò comporta un notevole aggravio di costi;3) il nostro bilancio, al 31 dicembre dello scorso anno, registrava circa 30.000 euro di deficit, e quest’anno sono previste spese per oltre 38.000 euro.
Abbiamo chiesto, dunque, di anticipare di un po’ i tempi (previsti per il 30 giugno) per l’erogazione della prima tranche del contributo, ma lo abbiamo chiesto con cortesia ed educazione, senza mancare di rispetto al Dirigente. Non capiamo – forse Lei potrà spiegarcelo – perché il Dirigente del Demanio Marittimo si permetta di umiliarci in un atto pubblico, mancandoci di rispetto in modo grave e spropositato e rinfacciandoci di avere ampiamente anticipato i tempi per la corresponsione della prima rata del contributo. Il Dirigente poteva tranquillamente rifiutare la nostra richiesta, se lo avesse ritenuto più opportuno. Comunque, sig. Sindaco, come detto noi i lavori necessari – anche se sarebbero stati a Vostro carico come da accordi contrattuali – li stiamo eseguendo. La spiaggia aprirà al più presto e sarà in condizioni dignitose pronta ad accogliere tutti coloro che vorranno frequentarla, in modo speciale naturalmente tutti gli amici disabili che scelgono di trascorrere parte del loro tempo con noi.
Nei Suoi confronti, sig. Sindaco, c’è inevitabilmente un forte disagio, perché abbiamo l’impressione che tra le priorità della Sua Amministrazione, aldilà di quelli che sono i vincoli imposti dai vari patti di stabilità e quant’altro, non vi sia posto per il mondo della disabilità. Anzi, abbiamo l’impressione che alcuni esponenti del Comune, in particolare il Dirigente del Demanio Marittimo, provino quasi un senso di imbarazzo verso il mondo dei disabili. Forse sarà solo una nostra impressione, ma così sembra dal tono delle recenti lettere a firma del Dirigente del Demanio Marittimo. Lei sa, sig. Sindaco, che la nostra Associazione è attiva da oltre cinquant’anni, è riconosciuta legalmente con un Decreto del Presidente della Repubblica, ed assiste nella sola Sanremo oltre 12.000 persone all’anno, avvalendosi esclusivamente dei propri volontari e di alcuni professionisti che prestano gratuitamente la propria attività.
Ci permettiamo di darLe un consiglio, sig. Sindaco: a Sanremo c’è un crescente disagio sociale, molti Cittadini vivono in uno stato di estrema povertà, e fra loro vi sono molti anziani e disabili. Noi li vediamo quasi ogni giorno, perché parecchi chiedono il nostro aiuto per le più disparate necessità. Le consigliamo, dunque, di venire con noi a fare un giro tra i supermercati e tra i bidoni della spazzatura, specialmente al mattino presto e verso sera, per vedere quante persone vadano a cercare cibo per sfamare se stessi e la propria famiglia.
Noi come persone fisiche, perché come Associazione siamo in profondo rosso in termini finanziari, abbiamo adottato diverse famiglie, affinché possano avere un pasto caldo da mangiare, specialmente dopo la Vostra poco condivisibile decisione di chiudere la mensa dei poveri per avvalervi di un servizio diverso. La preghiamo, quindi, sig. Sindaco: riconsideri le priorità della Sua Amministrazione, rimetta al centro i disabili, gli anziani, i disagiati sociali, perché Sanremo non è solo la bella città del Festival, dei fiori, della pista ciclabile e di tutte le belle iniziative che vediamo in televisione e sui giornali. Sanremo è, in modo sempre più drammatico, la città dei poveri, una città in cui disagio e povertà si toccano con mano.
Per quanto riguarda la spiaggia, ci rimettiamo alla sua coscienza di uomo e cittadino prima ancora che di Sindaco: è l’unica spiaggia per disabili in tutta la Provincia ed oltre, noi abbiamo sempre cercato – come ci riconoscete Voi stessi – di dare il massimo. Riconsideri, pertanto . conclude la rappresentante dell'Aniep -, la decisione di non effettuare i lavori che competono al Comune ai sensi della norme contrattuali, e che peraltro noi abbiamo già iniziato a nostre spese, e soprattutto inviti il Dirigente del Demanio Marittimo ad avere nei nostri confronti un atteggiamento più sereno e, se ci possiamo permettere, più umano. Grazie per il tempo che vorrà dedicarci”.