Politica - 06 marzo 2012, 09:33

Legge tutela acque. Donzella "Un intervento per armonizzare la normativa regionale con quella comunitaria"

"Con il disegno di legge sottoposto all’attenzione dell’Assemblea - ha spiegato il consigliere regionale Massimo Donzella - la Regione interviene con misure urgenti al fine di contenere il carico inquinante degli scarichi negli agglomerati".

Massimo Donzella

Massimo Donzella

Dopo l'approvazione da parte della Regione del disegno di Legge riguardante la tutela delle acque, il consigliere regionale Massimo Donzella, relatore in aula in qualità di presidente della VI Commissione  Territorio e Ambiente, illustra il percorso che ha portato al documento.

"Con il disegno di legge sottoposto all’attenzione dell’Assemblea - ha spiegato Donzella - la Regione interviene con misure urgenti al fine di contenere il carico inquinante degli scarichi negli agglomerati, al fine di dare attuazione agli obiettivi della Direttiva Cee che, all’articolo 4, prevede l’obbligo a carico degli Stati membri di provvedere affinché le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie siano sottoposte prima dello scarico ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente. L’opportunità dell’intervento è determinata dalla alquanto disomogenea attuazione a livello locale della normativa, in quanto tra i Comuni ad oggi inadempienti alcuni sono già interessati da procedure di infrazione comunitaria e altri sono, invece, a rischio di coinvolgimento o menzione in procedure di precontenzioso comunitario".

"In considerazione del fatto che l’eventuale esito negativo delle procedure di infrazione determinerebbe l’applicazione di sanzioni di importo elevato, per le quali lo Stato ha titolo ad esercitare l’azione di rivalsa sui soggetti responsabili della violazione - prosegue il consigliere regionale sanremese - questo disegno di legge prevede, in particolare, che negli agglomerati indicati nell’Allegato A l’adozione o comunque l’approvazione di piani urbanistici comunali e di strumenti urbanistici attuativi e delle relative varianti, ovvero l’approvazione di progetti, comportanti modifica dei piani o degli strumenti urbanistici attuativi, che comportino incremento del peso insediativi, cui corrisponda un aumento del carico inquinante degli scarichi, sia preceduta dalla verifica da parte delle Strutture regionali competenti in materia di acqua della corrispondenza tra la capacità di trattamento dell’impianto e le esigenze delle aree asservite o, in alternativa, sia subordinata all’adeguamento del servizio fognario-depurativo esistente, da realizzare prima della costruzione dei nuovi insediamenti".

"L’efficacia della misura è, peraltro, limitata nel tempo essendo destinata ad operare nelle more della realizzazione degli impianti di depurazione e, comunque, per un periodo di tempo non superiore a tre anni dalla data di entrata in vigore della legge. E’ inoltre previsto un regime transitorio, che fa salvi gli interventi assentiti e/o in corso di realizzazione in conformità a previsioni urbanistiche già vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge. Si auspica pertanto - conclude Massimo Donzella - che questo testo possa consentire un tempestivo intervento finalizzato ad armonizzare la normativa regionale con quella comunitaria".

Federico Marchi

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