Qualcuno potrebbe definirla disobbedienza amministrativa quella che il vice sindaco Cristiano Za Garibaldi e l'assessore al bilancio Luigi Basso, stamattina, hanno messo in atto inviando una comunicazione urgente alla Banca Ca.Ri.Ge. invitandola e diffidandola dal trasferire il 50% dei fondi (circa 1 milione di euro,ndr) presenti conto del Comune alla tesoreria centrale della Banca d'Italia a Roma senza l'autorizzazione scritta dell'amministrazione comunale.
I due amministratori, appoggiati dal primo cittadino leghista Giacomo Chiappori, ritengono che il decreto legge n.1 all'art. 35/8-9-10 del 24 gennaio scorso sia “incostituzionale” e che vada in contrasto con gli articoli 115 e 119 della Costituzione che definisce l'autonomia contabile dei Comuni. L'amministrazione dianese appoggia la decisione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia di impugnare il decreto legge dinnanzi alla Corte Costituzionale. Il termine ultimo per il trasferimento dei soldi scade domani e la seconda tranche che di fatto svuota le casse del Comune dovrà essere versata entro il 16 di aprile.
“Ci opponiamo a questa legge – spiega il vice Sindaco, Cristiano Za Garibaldi– perché la riteniamo incostituzionale. Queste disposizioni sono in contrasto con il contratto di tesoreria che il Comune ha stipulato con la banca. Si tratta di una vera e propria espropriazione del patrimonio del Comune. Siamo pronti ad impugnarlo davanti al Tribunale Ordinario proprio come ha già fatto il Comune di Venezia. Ci opponiamo con forza all'ennesimo tentativo di sottrarre la tesoreria del Comune”.
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