Al Direttore - 07 febbraio 2012, 07:05

Infiltrazioni mafiose nel ponente ligure: la risposta di Christian Abbondanza alle mail al nostro giornale

Infiltrazioni mafiose nel ponente ligure: la risposta di Christian Abbondanza alle mail al nostro giornale

Torna a parlare di infiltrazioni mafiose la ‘Casa della Legalità’ ed il suo leader, Chirstian Abbondanza. Lo fa in riferimento a due lettere inviate al nostro giornale, che chiedono chiarimenti:

“Quando un soggetto è ‘mappato’ dall'Antimafia – ha detto Abbondanza, non si può ignorare la questione. Questo vale anche per Domenico Surace, nominato su iniziativa del sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, alla guida della municipalizzata GM. Fortunatamente i reparti investigativi sanno fare bene il loro lavoro e, come si è dimostrato, non fanno una “caccia alle streghe”, bensì indicano soggetti di cui si è accertato il ruolo ed il legame con l'organizzazione mafiosa. Se indicano Domenico Surace una ragione c'è. Il nome di Domenico Surace, già amministratore pubblico al Comune di Diano Marina, compare non soltanto nella ‘mappatura’ ufficiale delle cosche dell'imperiese redatta dalla Prefettura (e consegnata alla Commissione Parlamentare Antimafia), sulla base di dati già acquisiti (e non in corso di valutazione!), insieme ai Pellegrino.Barilaro, Romeo, Papalia, De Marte, Marcianò, Ingrasciotta, Tagliamento, Asciutto, Palamara, Morabito e via discorrendo, bensì compare anche negli Atti dell'indagine Maglio del ROS di Genova. Per meglio chiarire riportiamo qui alcuni brevi passaggi direttamente da questi Atti già noti, così da meglio chiarire la questione ed al contempo evitando di arrecare danno alle attività in corso. Ecco qui:

(…)
Saso Alessio: io conosco anche Papalia...
La Rosa Vincenzo: Giacomo Fiorello lo conosce…
Saso Alessio: Giacomo Fiorello lo conosco, mi dà una mano anche lui, quello che ha la discoteca, no?
..omissis…
La Rosa Vincenzo: su Diano Marina ?
Saso Alessio: su Diano Marina anche i Surace sono (le voci si accavallano) … quello che fa il... il consigliere comunale...
La Rosa Vincenzo: ah, non Mimmo Surace, quello che c'ha il cugino (...inc...)
Saso Alessio: (...inc...) poi ci sono anche quelli della pizzeria "o sole mio". E poi mi prendono tutti a Diano ... mamma mia o non mi ricordo più, quello che ha una impresa edile a Riva Ligure, Santo Stefano.

"In riferimento a Papalia – prosegue Abbondanza - risulta interessante sottolineare che, il 24 agosto 2009, i fratelli Francesco Papalia (residente a San Bartolomeo a Mare – IM) e Giovanni erano stati protagonisti di una conversazione con Domenico Oppedisano cl. '30 e Michele Oppedisano cl. '69, conversazione che veniva registrata nel corso dell'intercettazione ambientale presso l'aranceto di Domenico Oppedisano, che aveva per oggetto questioni connesse al conferimento di ‘cariche’ e all'efficacia delle stesse a seguito di ratifica che sarebbe avvenuta presso il santuario della Madonna di Polsi il 2 settembre successivo. L'abitato di Diano Marina vede da tempo l'esistenza di personaggi riconducibili ad un ben determinato contesto mafioso, tra cui Rocco Frisina, nato a Seminara (RC) il 16.10.1938, deceduto, già coniugato con Giovanna Costagrande, già titolare della Pizzeria ‘O sole mio’ ereditata dai figli a seguito del decesso; giunto in Diano Marina dal suo paese di origine, nel 1972, stringendo rapporti con altri corregionali quali Antonio Fameli e Ernesto Morabito. Vi è però da dire che le numerose indagini di polizia, volte a provare la partecipazione del Frisinain reati tipici della criminalità organizzata, tra cui un tentativo di sequestro di persona, hanno sempre dato esito negativo. Era collegato comune a Raffaele Papalia, Domenico Stellitano, Annunziato Tripepi, Giovanni, Vincenzo e Domenico Surace (di Diano Marina).
Alessio Saso in una sola conversazione cita, come persone facenti parte del medesimo ambiente: Domenico Gangemi, Giuseppe Marcianò, Michele Ciricosta, Annunziato Roldi, Maurizio e Giovanni Pellegrino, Fortunato e Francesco Barilaro, Francesco Papalia, Francesco Luca , Massimo Gangemi, Vincenzo La Rosa, Rocco Fresina e famiglia, la famiglia Surace".

"Chiaro? Non sono io – prosegue Abbondanza - che vedo ‘coppole e lupara’ dappertutto, o che avrebbe qualche ‘particolare acrimonia’ verso il sindaco leghista di Diano Marina. Si tratta di dati ufficiali che gli Amministratori Pubblici, come un Sindaco deve conoscere, perché non solo è inaccettabile la contiguità o peggio, ma è inaccettabile anche l'ingenuità o la superficialità! Mi si domanda come fa a conoscerli? Semplice: prima di nominare qualcuno, così come prima di assegnare lavori pubblici, licenze o concessioni, si procede alle verifiche del caso. Come farle? Semplice, in questo caso bastava che il Sindaco, una volta individuato il nominativo prescelto, o la rosa di nomi su cui si stava valutando la scelta, chiedesse alla Prefettura se vi fossero elementi di rilievo in merito al nome o ai nomi su cui si stava valutando. La risposta dell'on. Chiappori (il Prefetto doveva avvisarmi) non sta in piedi, perché il Prefetto non legge “nel pensiero” del sindaco Chiappori e quindi non poteva certamente immaginarsi chi questi pensava di nominare, per poterlo avvisare. Chiappori non deve dare segno di arroganza o indispettirsi... E' vero che non sapeva chi fosse Surace? Ora lo sa, prenda atto dei fatti e proceda a rimuovere Surace dalla guida della GM! Per dovere di completezza, bisogna anche segnalare che il Surace è soggetto che, direttamente e con la propria famiglia, opera chiaramente (e lo si può constatare anche dalla vicenda Saso agli atti dell'indagine ‘Maglio’) per influenzare l'esito elettorale. Non è certamente un caso che abbia appoggiato il sindaco Chiappori che poi lo ha nominato. E sempre il Surace ha anche appoggiato (nella medesima tornata elettorale dello scorso anno) il sindaco Armando Biasi di Vallecrosia, altro Comune al centro delle verifiche antimafia e che già indicammo, come Ventimiglia, nell'agosto del 2010”.

“Vallecrosia – va ancora avanti nel suo lungo intervento Abbondanza - è infatti un altro centro nevralgico degli interessi consolidati della 'ndrangheta nel ponente ligure, dove, a sostegno del Biasi, già alle precedenti elezioni, si erano mossi, con tanto di volantinaggi, ad esempio, quei Macrì poi arrestati perché, per riaffermare il ‘potere’ della 'ndrangheta, volevano scatenare una ‘guerra’ ed uccidere i Carabinieri che osavano indagare. Per noi, ‘Casa della Legalità’, non conta il colore ‘politico’ delle Amministrazioni. Bisogna guardare ai fatti e, quando è necessario, denunciarli, puntando i riflettori e facendo nomi e cognomi. Noi lo abbiamo fatto e lo facciamo, come si può verificare anche da quanto pubblicato sul sito internet www.casadellalegalita.org, sempre in modo indipendente, con gli stessi criteri di valutazione a 360 gradi. Inoltre – termina Abbondanza - credo opportuno sottolineare che non si deve mai confondere il contrasto alla 'ndrangheta, ed agli uomini che, in diversa misura, ne fanno parte o le sono legati o collegati, con ‘un attacco ai calabresi’... e proprio per questo bisogna impedire agli 'ndranghetisti di farsi scudo, come cercando sempre di fare, della ‘comunità calabrese’”.

Redazione

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