"A seguito dello scioglimento del Comune di Ventimiglia per infiltrazioni mafiose, disposto questa mattina dal Consiglio dei Ministri, la Provincia di Imperia può vantare un tristissimo primato: è l’unica Provincia del Nord Italia ad avere ben due comuni sciolti per mafia". Ad intervenire con un commento sul fatto politico del giorno è il Partito Democratico della Liguria.
"Ventimiglia oggi, l’anno scorso Bordighera - prosegue il comunicato -, che proprio pochi giorni fa ha visto il TAR del Lazio bocciare il ricorso presentato dall’ex Sindaco Giovanni Bosio (PDL). Non servono altre conferme del livello di penetrazione dell’illegalità mafiosa nel ponente ligure. È tempo che istituzioni e realtà civili impegnate per la legalità diano una risposta ad uno stato di cose sempre più preoccupante.
La Regione deve approvare il prima possibile, come richiesto da Libera, la legge regionale antimafia proposta da Lorenzo Basso, segretario regionale del PD Liguria, che prevede, fra gli altri strumenti, la Stazione Unica Appaltante e la costituzione di parte civile della Regione a difesa delle vittime di mafia.
La prossima Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera proprio a Genova per il 17 marzo, potrà segnare uno spartiacque netto fra un prima, fatto di troppi complici silenzi, e un dopo, in cui tutti rialzano la testa e si oppongono ad un fenomeno estraneo alla cultura dei cittadini liguri, ma sempre più presente nel territorio regionale. Tutti i liguri, a partire dagli amministratori locali, si devono impegnare nel contrasto quotidiano alla mentalità mafiosa.
Speriamo che tutte le forze politiche - e in particolare chi governa in tante realtà del Ponente ligure - vogliano prendersi a cuore questa lotta, che il PD ligure ha portato avanti con grande forza, in particolare da quando il suo segretario regionale Lorenzo Basso, lanciò un appello pubblico per la grande fiaccolata antimafia di Sanremo, che fu la prima mobilitazione civile di questo tipo nel Nord Italia.
Bisogna accertare responsabilità e coperture politiche e censurare con la massima fermezza chi ha permesso che le mafie trovassero nelle amministrazioni pubbliche un benevolo complice. Il momento dei distinguo è finito da un pezzo, adesso ci vuole limpidezza: se non si combatte la mafia, non si fa altro che favorirla".