L'IIS Ruffini di Imperia organizza domani, venerdì 2 dicembre, presso l’Aula Magna dell’Istituto, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, un incontro con il Gen. Marcello Bellacicco e gli studenti del Ruffini, del Vieusseux e del Galilei sul tema 'Afghanistan'. Interverranno il Sindaco di Imperia Paolo Strescino, il Presidente della Provincia Imperia Luigi Sappa, il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori ed altre autorità civili e militari.
“Il Generale ha ricoperto il gravoso e delicato incarico di Comandante unico di tutto il contingente militare in multinazionale operante in Afghanistan - spiega il Preside del Ruffini Giovanni Poggio che esprime con profonda stima il suo ringraziamento al generale per aver accettato di parlare presso la scuola agli studenti -. Sappiamo quale sia la caratteristica basilare della missione in quel martoriato Paese: missione di PACE attraverso il dialogo con le laboriose popolazioni di quella terra, la costruzione di acquedotti, assistenza sanitaria in particolare l’attivazione di scuole per i bambini e le bambine che vuol dire occasioni di alfabetizzazione, cultura formazione e conseguente possibilità di riscatto ed emancipazione. Lo hanno fatto prevalentemente 'all’Italiana' che non significa, come spesso si crede quanto sentiamo questa espressione con faciloneria, superficialità pressappochismo, ma, al contrario, con grande professionalità, serietà, capacità di saper scendere sul terreno di azione che significa prioritariamente saper dialogare e stabilire relazioni positive con le popolazioni locali con i capi in particolare. Ma anche garantendo, a prezzo altissimo, la sicurezza che rappresenta il sottofondo normale affinché la pace, la cooperazione e la prosperità possano dispiegare i loro effetti. Abbiamo tutti visto le immagini in TV di qui luoghi bellissimi quasi magici ma pieni di tragedia e di sofferenze PER TUTTI. Per quanto mi riguarda mi hanno colpito le espressioni dei volti degli adulti, apparentemente distaccati, severi, ma poi quando hanno imparato a riconoscere il valore di quella penna nera sul cappello o dello scudetto tricolore sulla mimetica sanno esprimere la loro riconoscenza ponendo la mano sul cuore”.
Il generale di brigata Marcello Bellacicco è nato a Savona (Italia) il 19 giugno, 1959. Ha frequentato il Corso 160 del Esercito Italiano Accademia Militare di Modena (1978-1980) e il seguente Corso di Perfezionamento presso la Scuola di Fanteria Junior Ufficiali di Torino (1980-1983), ottenendo una laurea in Scienze Strategiche. Al termine del periodo di formazione ha ricoperto in diverse unità di montagna a Monguelfo, Brunico, Bolzano, Pinerolo, ricoprendo incarichi di comando e di staff. Come tenente colonnello ha comandato il "Monte Cervino" battaglione Airborne, di stanza a Bolzano (1997-1999), come colonnello ha comandato il 'Taurinense' 2° Reggimento Alpini Brigata di Cuneo (2002-2003), e l'Esercito Italiano Reggimento Allievi dell'Accademia di Modena (2003-2005). Il 16 aprile 2010 è stato nominato comandante della "Julia" Brigata Alpini e Force Land Multinazionale di Udine.
È stato insignito della decorazione seguenti:
- Medaglia Distinguished per il funzionamento in caso di calamità (Stava Valley - 1985)
- Medaglia Distinguished per il funzionamento in caso di calamità (Valtellina Valley - 1985)
- Medaglia ONU, ONUMOZ funzionamento (Mozambico - 1993)
- Croce di Bronzo per l'Esercito italiano ONUMOZ funzionamento (Mozambico - 1993)
- Medaglia NATO, l'IFOR di funzionamento (BiH - 1995)
- Croce di bronzo del tedesco Bundeswehr (BiH - 2002-2003)
- Croce di Bronzo l'Esercito italiano (BiH - 2002-2003)
- Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
- Medaglia militare per il tempo Comando meritevole e Long.
Relativamente alla missione in Afghanistan, estremamente delicata e rischiosa, il Generale Bellacicco afferma:
“Questa missione è la più complessa e rischiosa che sia stata fatta dall’esercito italiano, per situazione operativa, dinamica e rischi. L’area non è semplice e non ci sono raffronti precedenti, ma devo sottolineare la maturità professionale dei miei uomini, che è emersa in tutto il suo valore soprattutto nelle situazioni difficili, nella gestione di momenti veramente critici. Alla partenza da Udine ero consapevole della preparazione raggiunta dalla brigata, ma qui mi sono sorpreso dalla serenità e consapevolezza degli uomini. Lo si è visto negli ultimi episodi luttuosi”.
Il momento più difficile per un comandante è sicuramente quando ci sono delle perdite umane.
"Quando qualche ragazzo va, il dolore è immenso, per un comandante è un momento difficilissimo, perché deve pensare anche a quelli che sono rimasti, e che continuano a essere 'fuori', esposti al rischio".
E il momento più bello?
"Quando sono in mezzo ai miei ragazzi e li vedo sereni che lavorano, quando li vedo motivati, con l’orgoglio di lavorare".