La Regione Liguria alle prese con il post-alluvione a Genova e nello Spezzino, rinvia la scelta di definire gli ambiti territoriali delle Unione dei Comuni. Entro oggi, infatti, la giunta regionale avrebbe potuto individuare soglie demografiche diverse da quelle minime di cinquemila abitanti- tremila per i territori montani- una facoltà stabilita dalla manovra governativa del Ferragosto 2010 per costituire le Unioni dei Comuni.
La Regione Liguria non vuole, però, decidere da sola, convinta che il provvedimento “non dovrà essere frutto di una imposizione, ma nascere da un processo di condivisione con i sindaci e i comuni”, spiega l’assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita.
“E’ giusto che i comuni si uniscano per migliorare, tutti insieme, la loro organizzazione e i servizi ai cittadini, aggiunge l’assessore- ma ciò dovrà avvenire tenendo presente il complesso territorio della Liguria, da rafforzare anche nel rapporto fra costa ed entroterra”.
Frattanto, la Regione Liguria ha stanziato contributi per sostenere e favorire l’associazionismo fra i comuni nei diversi scaglioni.
In Liguria, sui 235 comuni esistenti, 183 (78% del totale) presentano una popolazione
inferiore a 5 mila abitanti, e quindi rientrano nell’obbligo di accorpamento delle funzioni
previsto dalla manovra, mentre solo il 4% supera i 20 mila abitanti. I «piccoli
Comuni», la cui dimensione media è pari a 1.364 abitanti, rappresentano il 15% della
popolazione ligure e il 72% della superficie complessiva regionale, con una densità
media pari a 64 abitanti per chilometro quadrato.
Il programma di riordino territoriale in Liguria deve necessariamente tenere conto, oltre
che delle difficoltà di integrazione istituzionale all’interno del territorio, dell’estrema
parcellizzazione dei comuni, la cui superficie media è tra le più basse d’Italia (23 Kmq,
superiore solo alla Lombardia e al Piemonte).
Per favorire l’integrazione e le Unioni fra i piccoli comuni sotto i cinquemila abitanti e gestire in maniera associata i servizi, dopo i significativi tagli della manovra finanziaria agli enti locali, la Regione Liguria ha dato vita a uno sportello multiente.
Al nuovo servizio della Regione Liguria i sindaci possono chiedere pareri, quesiti, informazioni legislative e organizzative in vista della scadenza del 15 marzo 2012, quando la Regione Liguria dovrà approvare la programmazione complessiva delle funzioni, in forma associata, dei servizi comunali sul territorio e definire le soglie demografiche.
"L'obiettivo di questo servizio, così come per gli incontri che stiamo organizzando sul tema, è quello di costruire una riforma dal basso, nei limiti stabiliti dalla norma nazionale, coinvolgendo i comuni nell'impostazione, afferma Paita –
Lo sportello è composto dai funzionari Adriana Bottero, contattabile il lunedì e il martedì dalle 9,30 alle 13 al numero telefonico 010-5485406 e Maurizio Masnata, il giovedì e il venerdì, dalle 9,30 alle 13, al numero telefonico 010-5484637.
I comuni potranno anche scrivere all’ e-mail comuniassociati@regione.liguria.it
Investita dal governo del compito di definire il nuovo assetto istituzionale locale incentrato sulle forme associative intercomunali, la Regione Liguria coinvolgerà nel nuovo servizio i diversi assessorati competenti per materia, dal patto di stabilità, al bilancio, ai distretti sociali, alle ex Comunità Montane.