Eventi - 10 novembre 2011, 15:09

Imperia: sabato prossimo la presentazione del nuovo volume di Barbara Penelli

Alle 18, presso la Biblioteca Civica 'L. Lagorio' di Piazza Edmondo De Amicis ad Imperia.

Imperia: sabato prossimo la presentazione del nuovo volume di Barbara Penelli

Si svolge sabato alle 18, presso la Biblioteca Civica 'L. Lagorio' di Piazza Edmondo De Amicis ad Imperia, si svolge la presentazione del volume 'Imperia', di Barbara Panelli. Si tratta di una raccolta di testi e fotografie che raccontano la città in modo inconsueto e appassionato (Edizioni Amadeo). Introdurrà l’incontro l’Arch. Cristina Tealdi.

"Le foto a una città. Che non è la mia. Una città - scrive  Barbara Panelli - che, nel corso di oltre venticinque anni, mi è divenuta famigliare, in cui mi muovo come se vi fossi appartenuta da sempre e da cui mi allontano a malincuore. E, al contempo, una città che mi riserva sempre nuovi luoghi, nuove vie, nuove persone. So di stare nella città con uno stato d’animo un po’ provvisorio, come a starci con un piede solo, con l’intenzione della par tenza sempre in punta all’altro piede. Come su un’isola che sta stretta (amo l’isola, amo l’idea di isola, ma c’è così tanto mare attorno…), e tutta la terraferma che mi circonda non la so calpestare. Resto nella città come se le strade che portano via fossero d’acqua profonda. E divento io isola, isola che galleggia nelle vie e negli incroci e nelle strade fuori centro. Con la mia stanza, la scrivania, le pagine piene e le intenzioni di pagine, con il vociare sommesso e rassicurante dei mobili, con il mio corredo impresso nel sangue e le immagini che ho raccolto, divento atollo mobile e resto alla fonda in un qui che è anche altrove. Ho sempre avuto bisogno della città. Della città in quanto tale. Delle possibilità che sottende, a prescindere dal fatto che le possegga. Ho bisogno della città per scrivere. Ho bisogno degli stimoli che offre la metropoli, ho bisogno della molteplicità e delle contaminazioni che la determinano.
Imperia non è nulla di tutto ciò. O, meglio, non lo è nel modo in cui ho sempre inteso dovesse essere una città. Eppure. Alla fine l’ho scelta. Anche se non parlo la lingua del posto e so ben poco di chi vi abita, è la città in cui torno e di cui sento la mancanza. È quella che mi fa pensare, quando esco dal casello, sono a casa. D’altronde per una persona che crede che tutti i punti della terra si tocchino, un posto vale l’altro. Siamo su una sfera lanciata nello spazio. Qualsiasi luogo ci riguarda. Mi guardo intorno, osservo, e cerco di mantenere intatto lo stupore della prima volta. Vado per la città".

Carlo Alessi

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