“Prima il danno poi la beffa... Nessun titolo è più appropriato alla situazione in cui si trova in questo momento il comune di Triora, che deve affrontare la sentenza del consiglio di stato datata 8 settembre 2011, sulla causa che dal lontano 1999 vede protagonisti il comune di Triora, la Regione Liguria e la società di coltivazione cava di ardesia denominata ‘Italardesia’ e che, oggi, condanna il Comune di Triora e la Regione Liguria ad un risarcimento danni quantificato in euro 215.877,00, oltre interessi legali". Ad intervenire sulla vicenda dell'Italardesia, sono l’ex sindaco e l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Triora, Marcello Lanza e Virginia Casale, che spiegano la loro posizione: "Forse si poteva fare di meglio o forse no: è comunque vero che la passata amministrazione del sindaco Antonio Lanteri ha voluto tutelare in primis gli interessi comunali e territoriali: ha scelto di intraprendere il percorso giudiziario, pensando che il giusto gli fosse riconosciuto, dopo aver concesso i terreni per l’escavazione dell’ardesia alla ditta, oggi chiamata in causa.
All’amministrazione, capitanata dal sindaco Antonio Lanteri, si è succeduta quella del sindaco Lorenzo Lanteri, che, con la sua giunta, composta dai signori Arnaldi, Ferraironi e Bertol, hanno scelto invece la linea dell’attendismo che, oggi, ha prodotto la soccombenza alla sentenza a noi sfavorevole. Conclusione: si poteva pensare agli interessi della collettività e valutare di transare a minor danno economico per l’amministrazione, mentre oggi dobbiamo pagare!".