Nel day after al consiglio comunale dedicato allo stato di salute dei conti di Civitas, puntuali sono arrivati i commenti delle principali forze di opposizione al centro destra intemelio.
Il Partito Democratico per voce del suo segretario cittadino Marco Caudano ha cosi analizzato la serata di ieri in consiglio comunale: "Noi fin dal primo momento non abbiamo condiviso Civitas, per come è stata gestita e costituita; i fatti ci danno ragione, il direttore generale Prestileo la difende come giusto che sia ma non può nascondersi pur facendolo in buona fede". Attacca Caudano: "Gli unici controlli non sono solo quelli della Corte dei Conti, un po' di tempo fa i tre commissari sono usciti dagli uffici di Civitas con parecchi faldoni. Ci dicano la verità, la gente vuole concretezza: se dalle indagini non uscirà nulla noi come PD saremo pronti a fare il 'mea culpa' ma ci sentiamo certi di affermare che non sarà cosi..."
E conclude con una frecciata al capogruppo del 'Carroccio' Manuel Paroletti: "Il comune non è un'azienda e la difesa a spadatratta di Paroletti non è un merito, anzi sembra proprio che non segua la linea del suo ministro degli interni Maroni: farebbe bene ad aspettare la fine delle indagini".
Anche Sinistra Ecologia e Libertà col candidato sindaco Roberto Cotta ha dichiarato su Civitas: "Come volevasi dimostrare l'amministrazione ha colto l'occasione per pubblicizzare l'attività della Civitas. Il fatto è che la situazione non è rosea e questa società è solo un escamotage per eludere il patto di stabilità. Questa amministrazione propaganda finta tranquillità, usando i soliti specchietti per le allodole, infischiandosene dei veri problemi della città, oltre a non dare mai alcun tipo di risposta, se non vaga".
Sull'assenza del principale partito di opposizione in consiglio comunale, il Partito Democratico, l'esponente di SeL ha tirato un poco le orecchie: "Il silenzio del PD ieri sera non è stata una mossa perfetta, in questo modo ha dato ampio spazio alla maggioranza affinchè dicesse quello che voleva. Il PD avrebbe dovuto andare in consiglio comunale e battagliare, la politica è anche confronto tra le parti".
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