- 27 agosto 2011, 11:37

Aimeri non avrebbe pagato Ecosavona. Sui rifiuti Alassio e Ceriale rischiano l'"effetto-Napoli"

E così un contenzioso tra privati diventa un problema di ordine pubblico che riguarda anche il prefetto, come se il Buon Sammartino non ne avesse già abbastanza da seguire. E' il mercato, bellezza...

Aimeri non avrebbe pagato Ecosavona. Sui rifiuti Alassio e Ceriale rischiano l'"effetto-Napoli"

Stiamo densi: le discariche vadesi sarebbero su suolo pubblico, ma il Comune conterebbe come un due di picche. In un paese, anzi diciamo in una regione normale e civile, reciprocità vorrebbe che gli impianti di smaltimento fossero utilizzati con un criterio di reciprocità improntato proprio all'evitare il verificarsi di situazioni come questa.

Ma qui quanto pare sui Comuni comandano i privati, anche quelli che si fanno un giretto prima in lussemburgo poi nelle isole Vergini Britanniche e infine alle Bermuda per esser semiposseduti dalle mani di non si sa chi.

Esterovestizione?

Figurati. Tutto regolare, anzi. E' sufficiente che a Vado si presenti un seficente prof. di Montecarlo esperto di matrioske tributarie per ottenere un placet dai reggenti, confortati dall'apposita commissione di saggi che ad oggi non è dato di conoscere.


Che le discariche di vado siano saldamente nelle mani della Bagnasco's family non è un segreto, ma come si possa tollerare da parte dei Comuni soci (Vado al 25% e Savona al 5%) uno spericolato asset di questo genere resta un mistero buffo.


E' altresì curioso come possa la discarica stessa operare in carenza di una gara d'appalto per l'affidamento del servizio. Gara che - secondo quanto ci consta - non è mai stata svolta. Quel che è peggio è che il problea - non da poco - è ben noto a Provincia di Savona, Comune di Vado e Regione Liguria che si scambiarono un fitto carteggio del quale vi abbiamo dato conto un paio di lune or sono, rimpallandosi la patata bollente.

Non paghi della precarietà benedetta del tirare avanti su un filo sempre più teso (notizie o non) i Bagnasco con il loro composito presepe societario, arrivano a far la voce grossa per iscritto, e anzichè baciar la terra dove nonostante tutto continuano a lucrare qui e altrove, si permettono di innalzare ultimatum a due pubbliche amministrazioni di questa provincia. Con tutti i rischi che ne conseguirebbero in stagione.

Una curiosa modalità di riscossione crediti, ma forse non troppo, con ricattino estivo incluso?

Serve altro a che le pubbliche amministrazioni si levino dagli occhietti i tranci di bresaola?

Grazie; perchè sarebbe utile.

 

PS: Solo per principio i due Comuni interessati farebbero bene a prender cartina e listini e valutare le offerte della recentemente riaperta discarica di Collette Ozotto, se non esiste qualche guazzabuglio sopra e/o sottobanco ad impedirlo.

 

mpm

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