Da la stampa savona del 06/08/2011
Boscaccio: 2 milioni di metri cubi.
EcoSavona dovrà anche costruire l’impianto per i rifiuti umidi.
E’ stato siglato in Regione l’accordo di programma che prevede da un lato l’ampliamento per due milioni di metri cubi della discarica del Boscaccio e dall’altro la riduzione delle tariffe di smaltimento e l’obbligo per i privati di costruire un impianto di trattamento dei rifiuti umidi.
L’assessore della Provincia Paolo Marson ieri ha fatto il punto sulle strategie sinora seguite sul tema dei rifiuti: «Quando ci siamo insediati c’erano due piani incompleti, quello di Pesce del 2004 che prevedeva l’inceneritore dei rifiuti e quello di Filippi che puntava sulla raccolta differenziata spinta e sul gassificatore. Entrambi i piani erano validi e sostenibili ma non risolvevano alcuni problemi contingenti. Prima di tutto l’esaurimento delle quattro discariche della provincia di Savona, poi la raccolta differenziata largamente inferiore all’obbligo di legge del 65% per il 2012 e infine l’incertezza sullo smaltimento della parte secca dei rifiuti. Quindi abbiamo rovesciato l’approccio, partendo dalla soluzione dei problemi».
Prosegue l’assessore Marson: «La prima fase si è conclusa ieri con la firma dell’accordo di programma sull’ampliamento della discarica del Boscaccio di Vado che sarà estesa per 2 milioni di metri cubi. Questo di fatto consente un’autonomia di circa 15 anni. L’ampliamento è bilanciato dalla costruzione di un impianto per il trattamento della parte umida dei rifiuti che rappresenta circa 45% della spazzatura che viene portata in discarica. Contestualmente, Ecosavona si è impegnata a ridurre le tariffe di circa il 20%, con vantaggi evidenti per tutti i Comuni. Il costo di smaltimento scenderà da 78 a 67 euro a tonnellata».
La seconda fase è ancora a livello di progetto. Il gruppo Messina a Ferrania ha infatti presentato il progetto per un «biodigestore» che serve a produrre gas e compost industriale per l’agricoltura. Per l’eliminazione della parte secca dei rifiuti, Marson ha individuato come soluzione la realizzazione di impianti di gassificazione di piccole dimensioni, che dovrebbero sorgere vicino a industrie che consumano tanta energia come quelle del vetro.