Eventi - 08 luglio 2011, 09:21

Valloria vent'anni fa: ecco le più belle foto delle nuove porte dipinte

Quest'anno si celebrano anche i vent'anni dell’Associazione “Amici di Valloria – Le tre fontane”. Il resoconto della festa di Maria Antonietta Porfirione Todaro

La porta dipinta dall'artista imperiese Sergio Poggi

La porta dipinta dall'artista imperiese Sergio Poggi

Quest’anno i festeggiamenti che hanno coinvolto Valloria, frazione del Comune di Prelà nella provincia di Imperia, il primo week end del mese di luglio sono stati particolarmente sentiti dalla popolazione locale e da quanti sono diventati degli “habitués” di questo borgo dalle porte dipinte poiché si celebrano anche i vent’anni dell’Associazione “Amici di Valloria – Le tre fontane”.

E’ stato proprio grazie all’attività di questo meritevole gruppo di amici che è iniziato quasi per gioco, e naturalmente grazie alla passione per l’arte, l’invito a pittori delle più svariate correnti artistiche in Italia e all’estero a decorare con la loro creatività le porte spesso abbandonate all’incuria del tempo, che si trovavano incastonate nei muri di pietra di questo villaggio antico, intatto nella sua antica bellezza, che deve il nome al latino “Vallis Aurea”.

Il rito di dipingere le porte il primo sabato di luglio con finale in grande festa,che continua anche la domenica seguente, con cena sotto le stelle e balli in mezzo agli ulivi seguiti dalla premiazione degli artisti la sera stessa, che è il secondo anno che ho avuto il piacere di presentare. L’evento è ormai conosciuto nei posti più impensati, si potrebbe dire nei vari continenti, tanto che anche quest’anno ci sono state presenze importanti arrivate da lontano come quella del giornalista Steve Burgess, arrivato da Vancouver in Canada.

Intervistato ha dichiarato a tutti che è innamorato di Valloria ed è già la seconda volta che viene e certamente, come ha già fatto, non mancherà anche questa volta di scrivere uno dei suoi ricercati articoli sulla diffusissima rivista statunitense Reader's Digest, che ha potuto spingere, come è successo quest’anno, addirittura famiglie australiane a venire fin lì a vedere con i loro occhi quanto Burgess aveva descritto con grande sensibilità.

Se lo scorso anno due porte sono state dipinte da artiste ucraine, che hanno portato con sé un bagaglio culturale molto interessante ed un amore per il nostro paese quasi commuovente, quest’anno, dedicato all’unità del nostro paese, quattro porte sono state illustrate da altrettanti artisti italiani, provenienti da città diverse e con vissuti e visioni dell’arte assolutamente originali e diversamente affascinanti.

Da Torino è arrivata Anna Motta, l’unica donna del gruppo, ottima illustratrice di libri, avvocato mancato per l’amore per l’arte, che ha sapientemente saputo introdurci attraverso il suo “Ingresso a Lomilandia” in uno scenario magico dove un cielo acquoso e rarefatto precipita in un mare dove la vita è ancora possibile attraverso una fessura, che una cerniera dentata potrebbe chiudere…..una bella immagine piena di fantasia, tecnica e poesia.

Insieme a lei è arrivato un tenero quadro del conosciutissimo pittore torinese Nando Eandi, assente giustificato, per chiudere una piccola finestra sotto uno dei tanti passaggi. La sua arte matura ci ha consegnato un “Paesaggio invernale” innevato, ma che mostra come sia imminente il momento del rinnovarsi della vita attraverso svolazzanti pettirossi che sostano su un albero pronto a far esplodere le sue gemme. Messaggio d’amore per la natura che ad ogni stagione si rinnova per stupirci sempre.

La Toscana invece ci ha inviato il giovane vulcanico Filippo Biagioli, che ha già lasciato molti segni sul suo territorio, rappresentante di un’arte volutamente alternativa, il quale ha tenuto molto a dirsi pistoiese parlandoci del campanilismo ancora così vivo dalle sue parti in un mondo che si sta purtroppo omologando,  affascinandoci però con i suoi “Innamorati astrali”. E’ evidente la mano sicura del fumettista, che ha già dimostrato grande padronanza di tratto con la creazione del personaggio “CRIBA il Divoratore di Affetti”. Forse un giorno scopriremo che l’amore è possibile anche tra alieni e perciò dobbiamo abituarci a non stupirci più di tanto.

 Infine anche Imperia ha avuto il suo rappresentante nel medico pittore Sergio Poggi, che parecchi anni fa è stato per qualche tempo medico condotto in zona. La passione per la pittura lo ha fatto recentemente conoscere in varie mostre collettive e personali che hanno riscosso molto successo, come a inizio d’anno a Milano in una prestigiosa sede istituzionale con un’esposizione dal titolo “Arte, denuncia, impegno”. E’ evidente in questa illustrazione sul tema delle nozze, così presente per il contemporaneo evento principesco di Monaco, che l’autore dipingendo i suoi improbabili “Just Married” ha voluto mostrarci che “non è tutt’oro quel che luce” e che forse questo strampalato rituale che appare come un gioco potrebbe rivelarsi magari più impregnato di valori autentici e di sentimenti veri.

Questi due ultimi quadri che si trovano vicini nella parte bassa delle tante stradine che percorrono il borgo, mostrano bene le nuove tendenze dell’arte di casa nostra, che ha inglobato tanti temi e tanta tecnica cara alla “street art” d’oltre oceano, con citazioni del grande Basquiat prematuramente scomparso, ma che ha lasciato un segno profondo nel nuovo modo di avvicinarsi all’arte, espressione della liberazione della pittura come fenomeno elitario, chiusa nelle sue gallerie eleganti ma a volte implacabili per gli artisti e gli amanti dell’arte.

Valloria in questo senso diventa un esempio di un’arte fatta sulla strada e per tutti e capace di avvicinare tanta gente a questi bellissimi esempi di creatività, che gli amici di Valloria hanno saputo collezionare nel loro splendido borgo, museo all’aperto dove ormai 130 artisti hanno lasciato il loro segno per le generazioni future, perché insieme all’arte viva la bellezza delle antiche case in pietra ormai risistemate ed abitate dopo un lungo periodo di quasi abbandono, dove ritrovarsi è bello insieme ad amici e parenti , nel clima spensierato della festa.

Grazie a questa Associazione l’incanto di queste serate si ripeterà ancora e ancora e molto presto, il 6 e il 7 agosto la festa per far “baldoria a Valloria” si rinnoverà, e la musica delle orchestre che si alternano sul palco si diffonderà tra le colline dell’ Alta Val Prino, da cui si vede il mare e dove i “villages perchés”, come li chiamano i francesi, sono ancora lì intatti a dimostrarci come le popolazioni che vi hanno vissuto per secoli hanno saputo amare e rispettare la natura che li nutriva.

Per chi si accinge ad organizzare una puntata lassù, dove l’aria è fresca e la cucina famigliare, è consigliabile  percorrere le viuzze illustrate dalle porte dipinte dopo l’imbrunire cercando gli interruttori che di volta in volta accenderanno di colori ogni anfratto con le porte che hanno trovato nuova vita e nuova e più artistica destinazione. Inoltre arrivando nel paese un piccolo museo delle cose antiche è stato allestito con cura da appassionati che hanno frugato nei solai e nelle cantine delle case del posto. Da non perdere.

Un grazie al Presidente dell’Associazione Claudio Ghiglione e al Vicepresidente Gianfranco Balestra che con l’attivissimo Angelo Balestra tengono viva questa tradizione, ormai collaudata e diventata adulta, tessendo contatti a vasto raggio, dalla stampa alle associazioni d’arte, dagli artisti agli estimatori, che siamo certi continueranno ad arrivare numerosi ed a seguire con interesse le vicende di questo borgo incantato e della sua verde valle a un passo dal mare, che racchiude tanti altri tesori meno noti, ma che meriterebbero anch’essi di essere conosciuti.

Maria Antonietta Porfirione Todaro

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