Nel sostenere fino ad oggi le politiche sulla "sicurezza" che la Destra italiana ha imposto in giro per l'Italia, oltre che sul piano nazionale, anche gli esponenti locali di PdL e Lega Nord hanno hanno insistito ad ogni spron battuto sulla "percezione" di insicurezza che sarebbe oggi vissuta dai cittadini.
Ci chiediamo allora se i medesimi attori politici stiano facendo ricorso, adesso, allo stesso criterio di lettura e si stiano interrogando su quale sia la percezione del modo in cui si sta amministrando la città di Imperia e assicurando il governo locale. Noi infatti pensiamo che, a fronte di quanto da qualche anno si verifica ad Imperia sul piano politico/amministrativo, una parte sempre più numerosa della cittadinanza stia vivendo sentimenti di crescente smarrimento e inquietudine, se non di rabbia.
Le ultimissime notizie del coinvolgimento di parte della Giunta attuale e di tutta quella precedente nell'inchiesta sulla gestione delle spiagge demaniali, unitamente ad alcuni funzionari di vertice, si aggiungono, nel giro di pochi giorni, a quelle delle contestazioni al Parasio per un intervento della cui pesantezza si rendono ora conto i residenti, alla incommentabile vicenda delle multe elevate presso il quasi-parcheggio del molo a Porto Maurizio, nonché al pasticcio di Piazza Dante e al degrado in constatato aumento nei quartieri più interni e periferici. Circostanze a dir poco imbarazzanti che seguono i gravi sviluppi della vicenda del nuovo porto turistico, nel contesto di una città la cui qualità urbana ogni giorno che passa precipita sempre più in basso, tra congestione e confusione.
Nel tenere fermo che le indagini della magistratura - sul cui esito non è da pregiudicare alcuna condanna per i singoli - dovranno fare il loro corso,
noi di Rifondazione Comunista segnaliamo però la clamorosa rilevanza seriale e cumulativa di tali procedimenti e la gravità delle contestazioni che le motivano, che si riferiscono all'operato di un'intero, ben caratterizzato assetto del potere politico/amministartivo locale.
Pertanto, nel ribadire un giudizio già espresso mesi fa, riteniamo che gli amministratori imperiesi debbano a questo punto trarre le dovute conseguenze da quanto emerge da più versanti e avvertire, per una ragione di sensibilità pubblica e istituzionale, l'esigenza di fare un passo indietro rimettendosi al confronto democratico che si impone in sede istituzionale come in città.
Pasquale Indulgenza
capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia