"In Piazza Bresca collaboro da anni con Andrea Di Baldassare il dinamico titolare del popolare Big Ben e presidente del C.I.V. della medesima piazza. Ho dato il mio piccolo contributo alla nascita della movida con la mia esperienza in campo musicale appoggiando il sogno di un commerciante sanremese, un commerciante atipico nel panorama cittadino, scevro dall'immobilità cronica della categoria commercianti riscontrata in passato e responsabile di un certo decadimento della città che alcuni stanno cercando di contrastare, tra questi proprio Andrea. Non mi permetto certamente di approfondire discorsi sulle strategie economiche di Sanremo, ma, dato che insieme a Di Baldassare in questi anni ho affrontato la sfida di far 'vivere' la piazza, mi sento in diritto di esternare la mia opinione sullo spiacevole episodio accaduto sabato".
Lo scrive Larry Camarda, storico musicista ed organizzatore di spetaccoli di Sanremo, che prosegue: "Abbiamo affrontato cinque anni di concerti, eventi, apparizioni di famosi personaggi del panorama musicale italiano, un lungo elenco di bands, artisti, musicisti e personaggi, indimenticabili alcune serate dove Piazza Bresca si trasformava nell'ombelico di Sanremo. Abbiamo discusso democraticamente con chi, giustamente protestava per la sovraesposizione sonora, riuscendo a raggiungere un equilibrio e un accordo basati sul reciproco rispetto. Tutto questo certamente con la collaborazione dei musicisti, organizzatori, baristi, amministratori e via dicendo, ma in particolar modo con il comun determinatore chiamato Andrea, sempre in prima linea. Sabato si è assistito ad una sorta di 'stupro', una mancanza di rispetto verso il lavoro di tanti che, precedentemente, hanno contribuito alla realizzazione di un progetto professionale e competitivo. Chi ha letto Sanremo News e le pagine dei quotidiani sa di cosa tratto, addirittura la notizia è rimbalzata nella cronaca regionale. In poche parole da anni c'è una particolare attenzione agli orari e alle scelte musicali, per esempio, la musica live è prettamente acustica e termina alle 22. Invece, contrariamente ad ogni logica, sabato sera un paio di bar della piazza, hanno deciso di diffondere due ore di delirio sonoro con volumi da discoteca, scatenando il divertimento di alcuni ma il disagio di molti, addirittura qualcuno ha alzato le mani, mettendo a repentaglio il delicato equilibrio costruito negli anni".
"Mi chiedo perchè. Come sia potuto accadere questo - termina Camarda - dopo i mille controlli, le mille parole, le mille persone, i mille locali e i mille amministratori che affollano Piazza Bresca. Certamente, a questo punto, capisco e condivido l'amarezza di Andrea Di Baldassare, che, comunque non mi pare abbia voglia di desistere nell'affrontare i problemi della piazza, come quasi fosse una sfida da vincere ad ogni costo, forse è sulla buona strada, perchè, nonostante tutto, Piazza Bresca è la più popolare piazza cittadina, questo è un dato di fatto, e questo dovrebbe far riflettere molti. Soprattutto chi lavora e vive nella piazza stessa".