Politica - 20 giugno 2011, 13:09

Situazione delle case da gioco italiane, una lettera aperta del segretario nazionale dellio Snalc

Lorenzo Vendrame: "Solo con il buon governo, la professionalità, la responsabilità e il confronto con le rappresentanze sindacali le case da gioco potranno realizzare nuovamente una duratura crescita dei proventi dei giochi"

Situazione delle case da gioco italiane, una lettera aperta del segretario nazionale dellio Snalc

"I Casinò di Campione, di Sanremo, de la Vallée di Saint-Vincent e di Venezia sono un patrimonio d’inestimabile valore. Hanno contribuito in maniera efficace allo sviluppo delle attività turistiche e commerciali del territorio e finanziato di fatto gran parte del welfare cittadino. Sono fondamentali per l’equilibrio finanziario degli Enti pubblici locali che beneficiano dei loro proventi. Hanno una grandissima importanza per l’occupazione e per i lavoratori ed è per questo insieme d’interessi che ogni livello di responsabilità ha il dovere di salvaguardarli e di valorizzarli". E' l'inizio della lettera aperta che il Segretario Nazionale dello Snalc delle case da gioco Luciano Vendrame, ha inviato al Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, ai Sindaco dei Comuni di Campione d'Italia, Sanremo e Venezia e, per conoscenza, ai quattro casinò italiani unitamente alla Federgioco.

"La regione Autonoma Valle d'Aosta - si legge nella lettera -, i Comuni di Campione d'Italia, San Remo e Venezia, titolari della concessione all'esercizio del  gioco d'azzardo , hanno affidato a Società partecipate interamente dagli Enti pubblici locali  la gestione delle quattro case da gioco per portare quella vivacità e creatività manageriale necessaria a riorganizzare in modo più efficiente e produttivo le attività aziendali e per mettere in atto nuovi progetti di crescita. I risultati economici complessivi conseguiti dalle case da gioco negli anni di gestione delle Società partecipate non sono per nulla confortanti. Anzi, in alcune case da gioco la diminuzione degli introiti è preoccupante. Questo è dovuto alla crisi economica e finanziaria , ai cambiamenti nel mercato del gioco, e per quanto riguarda la casa da gioco di Campione anche alla fluttuazione del cambio Euro/Franco, oltre al fatto che le  Società partecipate hanno mostrato una cultura d’impresa debole e hanno evidenziato nella maggior parte dei casi  forti limiti manageriali.

I piani di rilancio che hanno messo in atto si sono rivelati il più delle volte costosi e inidonei a dare impulso alla crescita delle attività di gioco.
La diminuzione degli introiti di gioco non è stata mai spiegata con un’analisi seria delle cause che l’hanno determinata e le strategie che sono state adottate per contrastarla si sono rivelate inefficaci. Le risorse umane non sono state complessivamente gestite bene. Non sono stati creati in diversi settori aziendali assetti organizzativi efficienti e in alcune realtà  si sono create stratificazioni ad ogni livello e ruolo con sdoppiamenti degli incarichi non riuscendo così  a creare  un management coeso e autorevole. Anche le risorse finanziarie spesso non sono state gestite bene e non sempre si sono applicati negli atti gestionali i principi di trasparenza, efficienza ed economicità.

In un contesto di accresciute difficoltà per le case da gioco c’è chi, anziché adoperarsi per migliorare le capacità gestionali delle Società partecipate, punta ad affidare la gestione delle case da gioco a gestori privati. Tale forma di gestione, in assenza di una legge sui giochi che istituisca presso il Ministero dell’Interno l’albo dei gestori delle case da gioco, non è, a nostro avviso, in questo momento percorribile in quanto presenta elevatissimi rischi di infiltrazione mafiosa o di infiltrazione di altre forme degenerative altrettanto pervasive che avrebbero conseguenze devastanti per le stesse case da gioco, per i diritti dei lavoratori e per il tessuto economico e sociale dell’intero territorio.

Le case da gioco producono utili, hanno notevoli punti di forza e hanno una grande potenzialità di sviluppo. Possono invertire il trend negativo, possono puntare ancora ad una nuova stagione di crescita delle attività dei giochi e possono dare un nuovo impulso allo sviluppo economico, turistico, sociale, culturale del territorio. Hanno bisogno, però, che le Società partecipate siano in grado di elaborare nuove strategie e nuovi progetti e di ripartire subito con un nuovo passo.

Le Società partecipate, alle quali le proprietà dovrebbero assicurare autonomia gestionale e finanziaria, dovrebbero definire, sulla base degli indirizzi generali di gestione dettati dalle proprietà, un piano di impresa nel quale indicare, tra l’altro, l’organigramma aziendale, gli obiettivi di crescita di ogni tipo gioco, l’introduzione di nuovi giochi, gli investimenti, i sistemi di controllo, le regole per l’acquisizione di beni e servizi, le previsioni occupazionali sia quantitative che qualitative, le strategie per partecipare ai bandi per ottenere la concessione per la gestione del gioco on-line e la concessione per la gestione delle awp – vlt, nonché un modello di relazioni sindacali moderno di tipo europeo basato sul riconoscimento dei diritti di informazione, consultazione e negoziato delle rappresentanze sindacali.
Le Società partecipate dovrebbero collaborare maggiormente tra di loro sui temi della crescita delle attività di gioco. Dovrebbero cercare di trovare tra di loro degli accordi e insieme costruire delle alleanze con altre realtà imprenditoriali per partecipare al bando per ottenere la concessione della gestione delle awp – vlt.  Inoltre dovrebbero cercare di trovare un accordo per gestire insieme il gioco on-line.

Le Società partecipate, nell’ottica di efficienza dei costi e di incremento degli introiti di gioco, dovrebbero porre  ai vertici delle aree strategiche aziendali dei dirigenti e assegnare a loro un ruolo fondamentale nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche produttive, finanziarie e organizzative.
I dirigenti dovrebbero essere scelti esclusivamente per le loro competenze professionali e , quindi essere in grado di gestire efficacemente la fase evolutiva e fortemente competitiva del mercato del gioco d’azzardo e di  mettere in atto progetti finalizzati ad ottenere subito risultati positivi.
Le Società partecipate non dovrebbero più stipulare, ai futuri dirigenti, dei contratti blindati e a tempo indeterminato. Una parte dei loro compensi dovrebbe essere commisurata agli aumenti di produttività. Il loro operato dovrebbe essere costantemente verificato. In tutte le Società gli Amministratori e i Dirigenti rispondono dei risultati conseguiti durante la loro gestione.

Per questo Vi chiediamo di effettuare periodicamente una valutazione dell'operato e dei risultati conseguiti dagli Amministratori e dai Dirigenti per accertare la sussistenza dei presupposti di buona capacità gestionale e di  agire di conseguenza per salvaguardare gli interessi e il futuro delle case da gioco. Solo con il buon governo, la professionalità, la responsabilità e il confronto con le rappresentanze sindacali le case da gioco potranno realizzare nuovamente una duratura crescita dei proventi dei giochi".

"Nel porgerVi i più cordiali saluti - conclude Vendrame - dichiariamo nel più assoluto rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno, la nostra piena disponibilità a collaborare per il bene di tutte le case da gioco".

A. Gu.

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