E da noi che si fa?
Quali moderni e innovativi progetti vengono proposti? Carbone e ancora carbone, solo carbone.
Secondo alcuni questa superata e inquinante fonte energetica sarebbe l’unica salvifica via per risolvere tutti i problemi. Parrebbe che le capacità di innovazione, di modernizzazione, di avanzamento tecnologico di una rumorosa parte della imprenditoria locale si sia arrestata di fronte al “moloch” del carbone.
Ci domandiamo: perché?
Forse perché “la convenienza economica del carbone rispetto agli altri combustibili è in realtà un minor costo per l’azienda che ne usufruisce, ma comporta elevati costi sociali, economici e sanitari per la comunità” (Ordine del giorno Comune di Savona N.18/07)
Se non ci sorprende più di tanto la posizione di parte industriale, anzi siamo quasi rassegnati ad assistere a scelte che secondo noi non guardano alla modernizzazione tecnologica, ci meraviglia molto la posizione di alcuni sindacati: proprio per la loro natura solidale riteniamo dovrebbero mettere al primo posto quegli “elevati costi sociali, economici e sanitari per la comunità”.
Si dice occupazione: ma il turismo, l’agricoltura ? (vedasi dura posizione della Conf Italiana degli Agricoltori contro la “monocultura” del carbone)
L’ordine dei Medici ha più volte rimarcato la situazione sanitaria della nostra provincia ed ha anche proposto la metanizzazione della centrale (proposta sostenuta da altre importanti realtà come ARCI e ACLI) .
Si è sentito parlare di ricadute occupazionali su Ansaldo: ci risulta che Ansaldo sia leader nella costruzione di turbine a gas ! Se il vero obiettivo è il lavoro è l’occupazione e non si ha l’apertura per le rinnovabili, si segua almeno la strada della metanizzazione. Altrimenti si potrebbe pensare che il vero, solo obiettivo sia quello di continuare a bruciare carbone con “minor costo per l’azienda che ne usufruisce” lasciando invece “elevati” quelli sociali, economici e sanitari per la comunità.