... Interno giorno. I Primari attorno a un tavolo parlano tra di loro a voce bassa. Tacciono quando sentono rumori di passi dal corridoio. La porta si spalanca e appare il Neirotti solenne con le sue due inseparabili Muse.
Si accomoda senza fretta. Cambiano le luci. La stanza ora è in penombra e il volto è quello di Marlon Brando nella celebre scena di un ben noto film. Parte la base musicale tensiva che ricorda i suoni in lontananza di qualche brullo altopiano siculo. Silenzio teso. Mento in alto il capo osserva i commensali uno ad uno, con calma. Sospira spazientito, prende fiato e dice (qui la musica sale un attimo): "sono... arrabbiato. (pausa eterna e occhi bassi) Sono arrabbiato perchè successe sono cose che succedere... non dovevano..." Restano immobili persino le mosche in volo.
"Ma siamo amici, oppure... no...?" Chi resta fermo, chi fa un cenno col capo.
"...e... quell'altro, quel... (rivolgendosi ad una delle muse) come c... si chiama? Ah, si, quel Gilberto, dove finì...?" I commensali in bianco si interrogano con lo sguardo.
Marlon continua, tono basso, sguardo cupo: "... per sta volta va così... ma che non si ripeta, o finisce a schifio..." Si aggiusta il baffo, uno sguardo e se ne va.
Nell'aria resta l'odore di Denim misto a Lysoform. E nessun medico che voglia rilasciare una dichiarazione con nome e cognome ora.
Qualcuno dei presenti, ancora frastornati si chiede... ma dove si sarà laureato il capo, per avere un simile "carisma"...?