Eventi - 26 febbraio 2011, 13:06

Imperia: parte il 12 marzo la quinta rassegna di teatro civile 'I Cantori di Storie'

Imperia: parte il 12 marzo la quinta rassegna di teatro civile 'I Cantori di Storie'

Sabato 12 marzo 2011 avrà inizio ad Imperia la quinta rassegna di Teatro Civile denominata ‘I Cantori di Storie’, pogetto formativo promosso dal  CESPIM, Centro Servizi al Volontariato della Provincia di Imperia, in collaborazione con l'Associazione di Volontariato Guernica Solidale e il Circolo Arci Guernica e Arci Solidarietà A.Lipari. Tutte le rappresentazioni si terranno al Circolo Arci Guernica in via Mazzini 15 di Imperia e saranno precedute, per chi fosse interessato, da una cena sociale alle ore 20.00 (informazioni e prenotazioni 331 1143004. Ingresso riservato ai Soci Arci).

“Nell’ottica della promozione di una cultura della solidarietà – spiegano gli organizzatori -, questa quinta rassegna si rivela uno strumento di sensibilizzazione e di approfondimento per le associazioni di volontariato e i cittadini, che tocca varie tematiche: dall’emarginazione, alla nostra storia al nostra passato, alla lotta contro ogni forma di ingiustizia e di oppressione, al nostro presente al sogno che appartiene ad ognuno di noi e ci apre alla possibilità di scelta personale in contrasto con un mondo in cui delegare sembra essere diventata la norma, finendo con la globalizzazione e una descrizione del mondo che ci aspetta”.

Questi gli appuntamenti:

- 12 marzo 2011

‘La notte che anno aperto le finestre storia di emarginazione’ con Annapaola Bardeloni. Musiche di Nicola Calcagno Stefan Gandolfo

Quella del 20 settembre del 1958, quando si aprono le finestre e si chiudono le porte dei bordelli ufficiali. Margherita è l’ultima ad uscire da quella casa dove negli anni sono passate decine di ragazze e donne di tutte le età per quegli incontri ‘clandestini e mercenari’ che nella realtà ben poco hanno mai avuto di romantico, ma che nel racconto riacquistano l’ironia del distacco. Gli ultimi momenti nella casa, insieme all’orchestrina che per tanto tempo ha accompagnato le storie che si sono incrociate nelle stanze, sono lo spunto per raccontare un epoca non troppo lontana. E’ la musica che evoca e guida il ritmo del racconto, che permette salti di tempo e spazio, che fa da tappeto alle storie delle "donnine" che donnine non sono, ma donne con le loro storie disperate e tenere, persone loro passati inguaiati e consapevoli, esseri umani che amano, rischiano, ridono e piangono
... Tanto tempo fa....


- 19 marzo 2011
 
‘Cantata con Rabbia’ di e con Paolo Li Volsi con musiche in scena Paolo Li Volsi
 
“Non c’è pace per chi ha conosciuto la guerra” (Beppe Fenoglio da ‘Ettore va a lavoro’). Ci sono persone che hanno cominciato a "lavorare" sulla memoria della Resistenza da parecchi anni - alcuni non hanno mai smesso dalla fine della guerra. In ogni caso tutte le persone sensibili a questo tema hanno avvertito e avvertono il rischio dell'oblio, la perpetuazione nell'indifferenza di una rimozione generale della lotta partigiana, che inesorabilmente cancella un patrimonio politico, sociale e culturale collettivo. Non è tanto alle celebrazioni - indispensabili, irrinunciabili - che pensiamo noi dell'Associazione Culturale Narramondo quanto alla necessità di trasportare il valore della Resistenza fino al tempo presente nei suoi connotati antropologici oltreché storici: ossia come ineludibile, profonda e bellissima risorsa umana di fronte alle innumerevoli forme di oppressione, diritto assoluto alla libertà. Agire la memoria, questo ci prefiggiamo di fare. Raccontare storie di "Resistenza" significa immedesimarsi e capire in prima persona il gesto disperato, la scelta estrema, l'atto tragico del sacrificarsi. Avvicinarsi alla tragedia vuol dire toccare con mano la lampante brutalità della tirannia e riconoscerla per quello che è, chiamarla col proprio nome. Oggi come ieri. E' un percorso didattico, artistico e politico quello che vorremmo attuare col progetto Resistenze, come del resto tutta la nostra attività teatrale testimonia.

Cantata con rabbia è una storia spaventosamente affascinante e commovente, è la storia dell'orrore visto attraverso gli occhi di un bambino, che crescendo sente maturare dentro di sé la voglia di riscatto. E' una vicenda che va raccontata sia per il suo valore storico, perché racconta la resistenza di due paesi lontani, che avrà un epilogo differente; sia per il suo valore umano, la ricerca di affermare la propria esistenza e di far sentire la propria voce, quando la società ti impone l'esatto contrario; sia, infine, un valore simbolico riferito a tutte quelle persone che al giorno d'oggi vivono una condizione di repressione e lottano ogni giorno per affermare la propria dignità.

 
- 26 marzo 2011
 
‘La Pace Denunciata’ di Ilja Leonard Pfeijffer e Irene Lamponi con Irene Lamponi e regia di David Jentgens
 
Un tribunale, una giuria, un verdetto: ma l'accusato e l'accusatore chi sono? L'ultima possibilità di parola concessa ad una donna e al suo crimine. Una difesa che si snoda tra domande, paradossi, verità e favole. Il cecchino e la vittima sembrano essere la stessa persona: da che parte ci possiamo schierare? Come possiamo essere sicuri di non condannare anche noi stessi? Un crimine non chiede il cappio della speranza e nemmeno un' assoluzione, chiede di essere ascoltato. Chiede di non vivere in un sogno, ma di vivere senza aspettare.
 
‘La pace denunciata’ è un monologo che affronta in modo ironico e amaro il nostro presente. Ci ricorda il sogno che appartiene ad ognuno di noi e ci apre alla possibilità di scelta personale in contrasto con un mondo in cui delegare sembra essere diventata la norma.

 
- 9 aprile 2011

‘S-torture di Stato’. Una riflessione sulle stragi di stato in Italia di e con Renato Donati

Un viaggio raccontato tra l’ironico e il serio attraverso l’Italia del dopoguerra,le stragi di stato, i silenzi e le connivenze, la ricerca di verità e giustizia. Una riflessione collettiva e non una spiegazione didascalica dei fatti e dei crimini che anno insanguinato il nostro paese e che ancora oggi non hanno colpevoli. Un momento di riflessione.

- 16 aprile 2011
 
‘Il Rapporto Lugano, ovvero come salvare il Capitalismo nel XXI secolo’ tratto da Susan George con Antonella Questa. Regia-Drammaturgia di Virginia Martini. Con il contributo di Banca Etica e Fondazione Culturale Banca Etica

Un gruppo di scienziati, economisti, fiscalisti, tra i più importanti e rinomati al mondo, è stato convocato in una Villa di Lugano, in Svizzera, per studiare la situazione attuale del sistema capitalistico e continuarne il mantenimento.
“Il Rapporto Lugano” ne è il risultato, in cui gli esperti dichiarano che il futuro del Capitalismo è in pericolo nel ventunesimo secolo. Urgono pertanto misure efficaci!
 
Segue una descrizione implacabile del mondo che ci aspetta. Un mondo dove si sostituisce la legge del mercato al contratto sociale, il capitale al lavoro, un mondo dove “i perdenti” dovranno sacrificarsi a vantaggio dei “vincitori” in modo che questi possano ragionevolmente continuare la loro ricerca della “felicità”. Ed il metodo più efficace per raggiungere e mantenere tale obbiettivo è spaventosamente semplice e sotto gli occhi di tutti.
 
Un rapporto che getta nello sconforto, documentato, inattaccabile e appassionante, che ci permette di interrogarci sul mondo e la sua ‘globalizzazione’, sui meccanismi fondamentalmente perversi del capitalismo ultra-liberale: la sua scelleratezza ecologica, economica e sociale. Prima di essere una partizione per sola attrice, “Il Rapporto Lugano” era un romanzo fanta-politico di Susan George; purtroppo oggi la fantasia è stata sostituita dalla realtà...".

(n basso la locandina dell'evento)

A. Gu.

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