Attualità - 26 febbraio 2011, 13:38

Sanremo: a scuola di volontariato all'Istituto per l’Agricoltura Ruffini-Aicardi

Lunedì 28 febbraio, dalle 9 alle 12, assemblea degli studenti con la partecipazione delle principali istituzioni e strutture di servizio presenti sul terittorio

Sanremo: a scuola di volontariato all'Istituto per l’Agricoltura Ruffini-Aicardi

In occasione della celebrazione europea dell’'Anno del Volontariato' lunedì 28 febbraio a partire dalle 9, gli studenti dell’Istituto per l’Agricoltura di Sanremo Ruffini-Aicardi accoglieranno in un meeting organizzato dalla scuola gli esponenti di alcune delle principali Istituzioni e strutture di servizio presenti sul territorio.

Il tema dell’incontro, strutturato secondo la formula dell’assemblea di Istituto per rimarcare l’autonomia dell’iniziativa degli studenti, sarà 'Tempo libero, tempo solidale'. Lo slogan intende riassumere il messaggio di fondo rivolto soprattutto al mondo degli adulti, ossia la necessità di riconoscere un impegno che spesso, nei giovani, nasce in modo personale e spontaneo (tempo libero, appunto) ed individuare esperienze e contatti che possano tradurre in forma applicativa la volontà di un lavoro comune, in un 'tempo solidale'.

Tra le attività in calendario nella mattinata sono previsti vari interventi che racconteranno le esperienze avute nel mondo del volontariato ed alcune esemplificazioni pratiche operative della Croce verde e della Protezione civile di Bordighera, che coinvolgeranno direttamente gli alunni all’esterno della scuola. L’Istituto Ruffini-Aicardi, che si è sempre distinto per iniziative a carattere solidale e umanitario, accoglierà nella consueta atmosfera gioiosa e 'fiorita' tutti gli invitati che hanno accettato con entusiasmo di intervenire, anche semplicemente per portare solidarietà agli studenti con i quali condividono, al di là di forme o categorie, la necessità di un maggiore impegno sociale.

“Non vogliamo sembrare retorici né tanto meno polemici – commenta il rappresentante di Istituto Federico Faraldi – semplicemente siamo stanchi del degrado di una cultura che si basa sull’apparire, dimenticando il fare. Pensiamo che anche in altre scuole siano già nate spontaneamente iniziative analoghe. Noi studenti dell’Ipsaa intendiamo semplicemente dire che, se ci chiederanno di celebrare l’Unità d’Italia, preferiremo farlo così, dimostrandoci coesi nel riconoscimento dei valori di base”.

C.S.

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