61° Festival di Sanremo: ma è solo Belen ed Ely? I giovani e la città? Parliamone!

Si chiamano Serena Abrami, Anansi, i BTwins, Raphael Gualazzi, Marco Menichini, Micaela, Gabriella Ferrone e Roberto Amadè e sono i giovani del Festival di Sanremo. Oggi puntiamo i riflettori su di loro, perché la kermesse quest’anno pare averli abbassati, tra i grandi nomi della canzone italiana, che finalmente hanno fatto ritorno sul palco dell’Ariston; la curiosità per la dolce vita di contorno, attizzata da Belen ed Elisabetta ed i loro fidanzati famosi, presenti assenti; e la scaletta delle serate, che penalizza gli emergenti, com’è nella tradizione, forse da riconsiderare, del Festival. Anche la gara sul web, per far conoscere prima i nuovi talenti, ha il suo rovescio della medaglia, avendo eliminato la curiosità per l’inedito. Vogliamo, quindi, sottolineare quanto il Festival continui a rappresentare, nell’era dei talent show, una vetrina importante per gli emergenti, perché la canzone di Sanremo fa da apripista ad un progetto più ampio, con tante ore di lavoro e di gavetta alle spalle e la collaborazione con grandi musicisti. Ricordiamo, infatti, che artisti quali Bocelli, la Pausini, Ramazzotti e Zucchero, fra gli altri, sono stati fra i giovani delle passate edizioni e oggi portano alta la musica italiana nel mondo.

Gabriella Ferrone e Roberto Amadè sono stati selezionati da ‘Area Sanremo’, il concorso, affidato dal Comune di Sanremo a Sanremo Promotion S.p.A., dedicato ai giovani dai 16 ai 36 anni, che desiderano partecipare al Festival della Canzone Italiana. La Ferrone ha subito una battuta d’arresto al primo turno. Questo non toglie, come lei stessa ha dichiarato, che ha raggiunto il suo obiettivo, arrivando al palco dell’Ariston, dove si è esibita con un insolito brano R&B, già molto trasmesso dalle radio, che le ha permesso di dimostrare al meglio le sue doti di interprete. Continua, invece, la competizione per Amadè, che stasera si gioca la finale. Ciò significa che ‘Area Sanremo’ funziona e che fa un gran bene anche alla città. I ragazzi, che ogni anno si iscrivono numerosi da tutta l'Italia, si fermano a Sanremo, almeno nella prima fase dei corsi, e vivono la città. Allora questo si dovrebbe dire, se ne dovrebbe parlare di più e si dovrebbe approfittare dell’attenzione, catalizzata dal Festival, per della sana promozione.