Politica - 09 febbraio 2011, 12:53

Bordighera: dichiarazioni del Partito Democratico dopo il consiglio del 7 febbraio

Bordighera: dichiarazioni del Partito Democratico dopo il consiglio del 7 febbraio

"Conoscere per deliberare, come ci ha insegnato Einaudi. Questo è il principio che indirizza l'agire dei nostri consiglieri comunali, non l'ostruzionismo citato dal Presidente Francesco Verrando, e nemmeno un banale formalismo burocratico come afferma il Sindaco Giovanni Bosio nel comunicato stampa di ieri". Ad intervenire sulle risultanze del Consiglio comunale del 7 Febbraio a Bordighera è il Partito democratico della città delle palme.

"Esiste un regolamento comunale - continua la nota - che, all'articolo 27, disciplina tempi e modi per pubblicizzare gli atti portati all'approvazione del Consiglio comunale: il Sindaco afferma, nel comunicato stampa, che gli allegati contestati erano tutti presenti negli uffici del Comune, e che sono stati portati in aula durante l'assise cittadina di lunedì sera. Probabilmente in qualche ufficio c'erano, ma non nel luogo deputato alla consultazione dei consiglieri comunali, e nemmeno nello scatolone contenente tutta la documentazione portato in Consiglio comunale.

Il risultato ci pare faccia giustizia di molte affermazioni avventate; le bugie hanno le gambe cortissime. La dichiarazione del Segretario comunale, dott. Cantaro, 'tecnicamente ha ragione la minoranza, la pratica va ritirata', chiude  qualsiasi tentativo di screditare l'opposizione; è un gioco in perdita.

Il cdx e il Sindaco Bosio pagano le conseguenze delle loro scelte, dell'inefficienza che caratterizza il loro agire, della superficialità con la quale gestiscono le pratiche. Altrettanto grave è l'affermazione del Sindaco Bosio che vorrebbe attribuire all'opposizione il danno erariale di un consiglio inconcludente: l'errore è della maggioranza di cdx che amministra la città. Il Sindaco individui chi ha sbagliato e le imputi l'eventuale responsabilità patrimoniale, cominciando da chi è profumatamente pagato per organizzare, dirigere e controllare gli uffici comunali.

Certo, i fatti si leggono con le lenti di cui siamo in grado di dotarci, e a volte si leggono con difficoltà. Alla deliberazione incompleta nulla segue, si delibera se si sa di potere attuare, non si decide per ostentazione velleitaria infeconda. Le delibere pasticciate e incomplete partoriscono atti da emendare, da perfezionare, con l'urgenza di rimediare a difetti proprii di quelle male studiate, e presto tutto diventa un groviglio inestricabile, da cui nessuno cava più i piedi.

L'unica dichiarazione utile, dopo la pessima figura, dovrebbe assumere la forma delle scuse pubbliche alla cittadinanza. 'O vergogna dov'è il tuo rossore', chioserebbe un noto drammaturgo inglese".

A. Gu.

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