Politica - 30 novembre 2010, 22:06

Imperia: in ritardo l'Incubatore di imprese, botta e risposta in consiglio tra Calcagno e la Nattero

A rischio i fondi di InvItalia per l'Incubatore di imprese ('scippato' al Comune di Sanremo che aveva individuato l'area in valle Armea) se Imperia Sviluppo non provvederà in tempo alla ristrutturazione dell'ex raffineria Sairo.

Imperia: in ritardo l'Incubatore di imprese, botta e risposta in consiglio tra Calcagno e la Nattero

Botta e risposta in consiglio comunale a Imperia l'altra sera tra il capogruppo de 'La sinistra per Imperia' Carla Nattero e l'assessore all'amministrazione finanziaria Marco Calcagno. Oggetto del contendere i ritardi nella ristrutturazione dei i locali dell'ex raffineria Sairo destinati ad ospitare l'Incubatore di imprese, che sarebbe stata a carico degli imprenditori riuniti in Imperia Sviluppo.

"E’ un’altra frittata dell’urbanistica - ha detto la Nattero in consiglio comunale - contrattata degli anni scorsi. Un regalone ai privati in termini di perimetrazioni, cubatura, funzioni, in cambio di qualcosa di importante. Per esempio la megalottizzazione del Prino in cambio del campo di atletica. In questo caso 20.000 metri cubi sopra la piscina in cambio dell’incubatore di Impresa nell’edificio storico dell’ex-Sairo. I privati, che sono i soliti dell’Imperia Sviluppo, secondo gli accordi dovevano consegnare l’edificio completamente bonificato al comune. Non l’hanno fatto. E’ due anni che rimandano l’impegno. Così il Comune a sua volta non lo può consegnare a Invitalia la quale rischia di perdere un finanziamento da 7 milioni  e mezzo da investire sull’immobile per l’incubatore. Il Comune ha tempo fino all’11 gennaio 2011 per consegnare l’edificio pronto e bonificato a Invitalia. Di qui il braccio di ferro con Imperia Sviluppo. Con l’assestamento il comune ha inserito a bilancio la cifra necessaria alla bonifica, prevedendo di farsela successivamente restituire dal privato anche attraverso un procedimento legale. Le mie riflessioni sono queste. L’urbanistica contrattata sembra furba ma è soltanto dannosa. Sia perché i privati richiedono come contropartita dei veri e propri scempi edilizi sia perché l’interesse pubblico è sempre appeso ai ricatti del privato. Ciò vale in particolare per la società in questione che non vuole mai e in nessuna occasione, vedi Porto di Imperia, rischiare un euro. Non so quanto siano effettive le possibilità che il Comune riesca a fare valere il contratto perché Imperia Sviluppo non ha ancora firmato la convenzione urbanistica e quindi non ha ancora avviato i lavori. Penso che alla fine Imperia Sviluppo voglia approfittare dei tempi ristretti del Comune per spuntare una ulteriore variante, ancora più favorevole e remunerativa. Mi auguro che in quel caso il Comune non accetti un ulteriore ricatto e proceda autonomamente, anche se l’esito è incerto perchè si è messo con le sue mani in una situazione confusa dal punto di vista giuridico e amministrativo". 

"Non è vero - ha replicato l'assessore Calcagno  - che l'amministrazione ha riposto troppa fiducia nel privato. già acquisendo gratuitamente l'area e il capannone ha fatto l'interesse pubblico. Con la consegna a Equitalia il Comune si troverà un investimento di oltre 7 milioni di euro".

 

Diego David

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