Politica - 27 novembre 2010, 07:31

I professori della provincia solidali con la protesta in atto degli studenti

Duro monito contro la riforma Gelmini e contro le paventate sanzioni a chi esponga posizioni avverse al Ministero.

I professori della provincia solidali con la protesta in atto degli studenti

I professori del coordinamento docenti della provincia di Imperia, che hanno scelto di raccogliersi intorno al sentimento comune di difesa della Pubblica Istruzione, esprimono la propria solidarietà con tutti gli studenti che in questo momento, con poliedriche e talvolta fantasiose forme di protesta, stanno manifestando contro la riforma Gelmini ed in generale per una Scuola Pubblica "che abbia ancora la dignità di chiamarsi tale".

"Il violento attacco che le istituzioni governative - scrivono - hanno perpetrato ai danni del diritto all'istruzione ha finalmente cozzato contro un muro civico di opposizione che, secondo le pianificate strategie di deculturalizzazione e decerebrazione attuate dai poteri forti in questi anni, non avrebbe affatto dovuto esistere. Assistiamo invece ad un moto di rinascita del sentimento collettivo, della socializzazione attiva e del senso civico di appartenenza ad una categoria. Ritorna la necessità di fare politica insieme, nel significato genuino del termine e non nell'accezione deviata e snaturata che la classe dirigente ha voluto imporre. I giovani che in questo momento stanno occupando le scuole profondono fatica ed un impegno senza precedenti in questi ultimi anni e, nonostante i ripetuti attacchi che subiscono, riescono a reggere lo scontro. I 'Grandi Fratelli', i 'delitti di Avetrana', le bizze del 'Papi' e tutte le altre psicodeviazioni programmate per distogliere l'attenzione dalla vertiginosa caduta nel baratro sociale, non sono bastati a smobilitare ed intontire le generazioni entranti. Ed ora la parola spetta a voi, ai giovani. Come professori non possiamo che complimentarci con voi, perché quello che fate lo state inventando completamente dal nulla, perché nulla è l'eredità politica ed organizzativa che avete ricevuto; non avete avuto maestri a tracciarvi la strada, non avete precedenti per ragionare con l'esperienza. Molti di voi sono nostri alunni, e ci commuove vedere la freschezza e l'ingenuità con cui affrontate i problemi della mobilitazione. Probabilmente verranno commessi degli errori, e su questi errori cadrà la mannaia del giudizio mediatico, ma noi insegnanti abbiamo l'obbligo professionale di guardare alla vostra crescita, e siamo contenti di osservare che, nel momento del bisogno, questa generazione di spaesati ha saputo raccogliersi intorno ad un obiettivo comune ed inventarsi dal niente un modo per lottare insieme. Come professori non possiamo che complimentarci con voi, ma non possiamo aiutarvi! Le circolari della Gelmini ed il codice disciplinare dei dirigenti parlano chiaro: chiunque, professore, dirigente o comunque dipendente pubblico, si permetta di criticare o si esponga pubblicamente con posizioni avverse al ministero o al governo in carica, è punibile con sanzioni (per ora amministrative). In altre nazioni questa si chiama soppressione della libertà di espressione, e in altre nazioni i governi che attuano ciò si chiamano dittature. Ma se non possiamo aiutarvi come professori siamo ben felici di aiutarvi come cittadini, e come tali mettiamo a vostra disposizione il nostro modesto sapere, e quel poco di esperienza che l'età ci ha dato, per unirci a voi nella lotta, ben consapevoli che in questo momento ciò che fate vale ben di più di quanto possiamo darvi con il nostro lavoro".

Carlo Alessi

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